Anello del Monte Bourel 2468 m

 

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 15

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 80

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

SFUMATURE AUTUNNALI AL PRÁ DELLA SALA

RISALENDO IL COSTONE DAL COLLE DELL’ARPIONE AL BOUREL, LA BASSA VALLE STURA CON LE CIME SULLO SPARTIACQUE STURA-GRANA

SALENDO LUNGO IL COSTONE DEL BOUREL, VERSO LA PIANA CUNEESE

IL VERSANTE ORIENTALE DEL MONTE BOUREL DAL COSTONE DI SALITA

IL MASSICCIO DELLA CIMA DEL LAUSETTO DALLA CRESTA VERSO IL MONTE BOUREL

LA SERRA DELL’ARGENTÈRA DALLA VETTA DEL MONTE BOUREL

IL MONTE BOUREL ED IL COLLE DI MARCHIANA, CON L’OMONIMO VALLONE, DAL SENTIERO CHE SCENDE A BERGEMOLETTO

 

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Mondovì (uscita della A6 Torino-Savona) si raggiungono Cuneo e Borgo San Dalmazzo e si risale la Valle Stura fino a Demonte. Appena usciti dal paese, una stradina sulla sinistra (indicazione per Bergemolo) porta ad attraversare la Stura su un ponte, giungendo ad un nuovo bivio. Si prosegue brevemente verso sinistra, svoltando poi subito a destra in località Fontan. Una stretta stradina asfaltata sale, prima attraverso un bellissimo castagneto, poi nella faggeta, fino a Bergemolo (borgata Lauger, 1160 m, fontana), dove si lascia l’auto in un capace parcheggio a sinistra.

Presso la piccola cappella della borgata si trova il caratteristico Rifugio Olmo Bianco.

 

ITINERARIO

Dal parcheggio si raggiunge il vicino bivio (paline): si segue la stradina di sinistra, ancora asfaltata, che supera il rifugio e sfiora la Cappella di San Michele, nei cui pressi sorge un antichissimo e caratteristico olmo secolare, che pare risalire al 1620. Il grande olmo montano ha una circonferenza alla base di circa 6 metri, e fino al 2008 era alto più di 35 metri. Successivi problemi di stabilità hanno reso necessario, per evitare crolli, un suo abbassamento prima a 26 e poi, nel 2017, agli attuali 9 metri. L’operazione, non scevra di polemiche, ha certamente impattato su bellezza ed imponenza della pianta, ma ha consentito la sua conservazione per gli anni a venire.

Proseguendo sulla comoda stradina in moderata salita, si attraversa tutta l’ampia e pittoresca conca prativa di Bergemolo, lasciando a destra la piccola borgata Sarèt. Con un’ampia svolta a sinistra, la stradina sale in breve alla borgata Carter (1240 m), dove diventa sterrata. Sfiorate le caratteristiche abitazioni, in gran parte ristrutturate, la strada diventa carrareccia sterrata, iniziando a risalire una valletta boscosa in direzione dell’incombente versante Nord-orientale del Monte Bourel. Ad un bivio si prosegue dritti (paletto segnavia) e, superata una presa d’acqua, si continua nel bosco uscendo più in alto nell’ampia radura pascoliva di Prà della Sala (1496 m, h 1,00 da Bergemolo).

Al termine della radura la carrareccia si sdoppia (paline): si segue il ramo di sinistra, che sale con pendenze moderate prima su terreno scoperto (bella veduta sull’opposto versante della Valle Stura), poi nuovamente nel bosco. Poco oltre però la si abbandona (paline) per seguire un erto sentiero che si stacca sulla destra: con ripido percorso al limite fra abetaia e faggeta, il sentiero taglia in diagonale il pendio e raggiunge la sella erbosa del Colle dell’Arpione (1735 m, h 0,45 da Prà della Sala, paline), dalla quale ci si affaccia sulla verde Valle di Desertetto, tributaria del Gesso. Bellissimo panorama sulla conca di Entracque dominata dal Monte Bussaia.

Dal colle si segue un sentierino a destra che taglia in quota i pendii prativi sul versante Gesso: attraversato un boschetto di conifere, il sentiero effettua un arco verso sinistra fino ad un poggio erboso dove sorge un casotto di sorveglianza del Parco Alpi Marittime. Si volge a questo punto a destra, rimontando direttamente il ripido ed erboso costone che incombe sul poggio: un primo tratto in assenza di tracce consente di intercettare un sentierino marcato (bolli bianco-rossi e rossi) che con breve traverso a sinistra raggiunge una presa d’acqua. Lasciata a sinistra la presa, si prosegue lungo il ripido costone, che alterna tratti erbosi ad altri con più fastidiosi cespugli: la traccia risulta comunque sempre sufficientemente marcata, consentendo di superare con facilità anche i tratti più intricati. Lungo l’evidente filo del costone, superando una serie di poco accentuate elevazioni (numerose paline di confine del Parco Alpi Marittime), se ne raggiunge la parte alta, che si fa più stretta ed affilata, pur mantenendosi facile. La traccia, con percorso un po’ più accidentato, scavalca un paio di marcate forcellette, quindi si porta sul ripido pendio di erba e roccette che consente di raggiungere la dorsale divisoria con il Vallone della Meris, che si tocca a quota 2261 m. Da questo punto appaiono il versante Nord del Monte Matto e la Serra dell’Argentéra, che fa capolino dietro il Gruppo dell’Asta. La traccia prosegue ora lungo la dorsale, mantenendosi sul filo oppure qualche metro sul lato Meris: con percorso via via più spettacolare, si scavalcano un paio di insignificanti elevazioni pascolive, quindi si sale più decisamente un ripido pendio per guadagnare una lunga sommità erbosa che precipita, sul versante Stura, con un brusco salto roccioso. Percorso il filo con trascurabili saliscendi, si scende più decisamente ad una forcella rocciosa, si aggira sul versante Meris un’ultima rocciosa anticima e, risalendo il ripido pendio finale, si giunge sull’ampia ed erbosa sommità del Monte Bourel (2468 m, h 2,30 dal Colle dell’Arpione). Sulla spaziosa vetta si trova il piccolo Bivacco Groppo, che può offrire riparo in caso di maltempo. Non c’è acqua nelle vicinanze. Poco distante si trova anche una caratteristica campana posta in memoria di Don Franco Martini (Don Frenk), parroco alpinista caduto nel 2006 durante una salita scialpinistica. Dalla cima si gode di un panorama vastissimo, che va dalla testata del Vallone della Meris, con il grande Lago Sottano della Sella ai piedi del Monte Matto e di Rocca la Paur, all’Argentéra, all’Oriol fino al Clapier, poi gran parte delle Alpi Liguri, la città di Cuneo e la pianura, la bassa Valle Stura con la conca di Demonte fino al Monviso, al Gran Paradiso ed al Monte Rosa e sulle vette al confine tra Maira, Varaita e Ubaye.

Dalla vetta di scende per ripidissima traccia segnata l’ampio pendio occidentale della montagna, per erba e detriti, fino all’erbosa insellatura del Colle di Marchiana (o Passo Ventabren, 2276 m, h 0,15 dalla cima, paline).

Di qui si scende a destra (nord) lungo il sentiero segnalato nell’ampio Vallone di Marchiana: dapprima si rimane alti sulla destra idrografica, poi si scende sul fondovalle in una conca prativa. Proseguendo lungo l’evidente sentiero, si perde quota nella parte mediana del vallone fra zone detritiche, radi larici e conche pascolive, si superano i ruderi del Gias Fontanile quindi, allorché il vallone volge decisamente a destra e diviene ripido e dirupato, si traversa in leggera salita sulla sua sinistra idrografica raggiungendo una sella boscosa su un contrafforte della soprastante Testa del Fontanile (2117 m). Continuando a traversare pressoché in piano, si taglia il ripido lariceto fino ad una radura, da dove si scende in una valletta boscosa. Superato il piccolo rio al fondo della valletta, si prosegue in lieve discesa raggiungendo una nuova radura su un costone fra i larici, preceduta da un abbeveratoio in metallo. Seguendo i segnavia, si scende a destra nel ripido bosco ombroso, con numerosi tornanti. Molto più in basso, al termine di un costone alberato, si giunge sul fondovalle: il sentiero diviene prima ampia mulattiera e poi carrareccia e, con percorso pittoresco fra radure, prati e boschetti, scende fino alle case di Bergemoletto (borgata Ruà della Chiesa, 1274 m, h 2,15 dal Colle di Marchiana, paline).

Di qui, seguendo le indicazioni per Bergemolo, si prosegue lungo la pianeggiante carrareccia sterrata che, tagliando alcuni modesti valloncelli boscosi, riporta alla borgata Lauger (h 0,35 da Bergemoletto).

 

 

TEMPO TOTALE

h 7,30 circa

DISLIVELLO

1350 m circa

DIFFICOLTA’

EE allenatissimi (qualche possibile difficoltà di orientamento dopo il Colle dell'Arpione)

ULTIMO SOPRALLUOGO

21 ottobre 2018

PERIODO CONSIGLIATO

giugno e ottobre

COMMENTI

Lungo e faticoso giro ad anello che consente, però, un approccio assai panoramico e spettacolare al Monte Bourel, riservando per la discesa il più diretto sentiero “normale” attraverso il Colle di Marchiana. Difficoltà in senso stretto non ce ne sono, svolgendosi anzi il percorso interamente su tracce segnate: l’ambiente poco frequentato ed il notevole impegno fisico richiesto consigliano però l’itinerario solo agli escursionisti esperti. Itinerario paesaggisticamente fantastico! Consigliatissimo!