Si segue la stradina asfaltata che
prosegue ripida a destra della chiesetta,
fra begli esemplari di castagno. Dopo pochi minuti si giunge ad un
bivio: si lascia a sinistra la diramazione diretta a Le Roccelle ed al Rifugio
Mondovì, e si svolta decisamente a destra, lungo un’ampia
carrareccia (sbarra). Questa taglia quasi in piano tutto il pendio, fra
boschi e radure pittoresche, incontrando numerose
baite isolate.
Lasciata a sinistra la breve
diramazione diretta alla borgata Rifreddo (1204 m), la carrareccia effettua un altro ampio tornante e, ora in ambiente
aperto e panoramico, si porta alle Case Bujòt Soprane (1324 m). Tagliando verso sud ovest i vasti pascoli, la strada passa poco sotto
i casolari sparsi delle Stalle Tregs e raggiunge la piccola
costruzione dell’ex
Rifugio Margherita
(1386 m), a monte della carrareccia (h
0,45 da Sant’Anna), attualmente non più
utilizzabile.
Dall’ex rifugio, con un breve
traversone tra i pascoli, si raggiunge la vastissima
insellatura erbosa del Colle
Pigna (1446 m), da dove appare improvvisamente il massiccio della Bisalta e, alle sue
spalle, la pianura e l’arco alpino. Trascurata la carrareccia che a
destra risale un erto pendio erboso in direzione di altre baite, si
segue a sinistra l’ampia
dorsale prativa per tracce poco definite fino ad incontrare
la larga carrareccia di servizio agli impianti sciistici, di cui
appaiono le prime tracce sotto forma di piloni e sbancamenti. Si segue
la carrareccia in lieve salita in direzione dell’evidente cono erboso
della Cima della Pigna fino alla spalla ove sorge il grande edificio
della Baita
Monte Pigna (1495 m, h 0,30 dall’ex rifugio): qui si
trova la stazione di arrivo della cabinovia in partenza da Lurisia,
nonché vari altri impianti a fune (invernali) che si sviluppano sul
versante Nord-Est della Cima della Pigna.
Si prosegue ora lungo il crinale,
che presto aumenta decisamente la pendenza. Si
attacca il pendio erboso terminale, livellato dalle piste da
sci, della Cima della Pigna: alcune labili tracce, non sempre evidenti,
risalgono l’erto pendio con ampi zig zag, ma in ogni caso in questo
tratto l’orientamento è facile e la risalita, ancorchè faticosa, non
oppone grossi problemi. Si arriva così con un po’ di fatica presso i
grossi massi che indicano la vetta della Cima
della Pigna (1768 m, h 0,35 dalla Baita Monte Pigna). Una curiosa
postazione di sorveglianza agli impianti è sostenuta da un
unico pilone infisso tra i grossi blocchi della sommità.
Si segue ora verso Sud un sentierino (paline e segnavia rossi un po’
sbiaditi) che segue l’ampio
crinale spartiacque Ellero – Pesio: aggirato un dosso sul
versante Pesio, il sentierino si abbassa ad una prima ampia
insellatura erbosa, fra roccette affioranti e vasti campi di
rododendri.
Con percorso panoramico e assolutamente non faticoso, il sentierino sale
poi per grandi ripiani pascolivi e raggiunge un bel ripiano erboso alla
base del cocuzzolo terminale della Gardiola (muretti a secco a destra,
alla base di un grosso roccione). Il sentierino, in questo tratto poco
evidente, sale a sinistra fra cespugli e grossi massi e taglia sul
versante Ellero il pendio terminale della Gardiola
fino ad un colletto poco a valle della cima (h 1,15 dalla Cima della Pigna),
eventualmente raggiungibile per tracce in pochi minuti.
Dalle
pendici della Gardiola la traccia si fa più marcata: si
attraversano, in leggera discesa, i vasti pascoli alla testata del Vallone
del Cavallo (Valle Pesio), mentre sul versante Ellero scivolano più
ripidi ed impervi valloncelli. Si raggiunge un’altra ampia insellatura
erbosa molto caratteristica, fra piccoli affioramenti quarzitici. Poco
sotto, ben visibile, sorge il Gias
la Valletta
(1752 m), ancora utilizzato dai margari. Il sentiero si porta quindi alle
pendici della modesta Cima Piastra (1857 m), che aggira con traverso pianeggiante sul versante
Pesio. Con leggera
discesa fra roccette e rododendri scende poi alla testata di un
valloncello, da dove risale
un breve solco erboso che immette all’ampio ripiano
pascolivo del Valico del Cars
(1864 m, h 0,45
dalla Gardiola, paline), ai piedi dell’imponente versante
settentrionale della Cima Cars. Bellissima vista sulla pianura e su
tutto l’arco alpino occidentale.
Sul colle si rintracciano alcuni muretti a secco che evidenziano il
perimetro di una antica costruzione: il Casino
del Cars, antico ricovero di caccia ancora riportato sulle tavolette
dell’IGM. A testimonianza dell’importanza raggiunta in passato da
questo antico rifugio, anche le tabelle segnaletiche della zona indicano
questo luogo come “Casino del Cars” e non come “Valico del Cars”,
come invece sarebbe più appropriato.
Da qui, seguendo in ripida discesa i pendii erbosi verso sinistra (Est)
lungo vaghe tracce di passaggio, si raggiunge la
ben visibile spalla erbosa della Sella
del Cars, dove sorge l’antico fabbricato ristrutturato
del Rifugio Comino (1795 m, h 0,10 dal Valico del Cars).
Ritorno per la stessa via in h
3,00.