Sentiero degli Alpini

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CARTINA CONSIGLIATA

I.G.C. scala 1:50.000 – Foglio 08

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI LIGURI

SCHEDA N. 1

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

UNO DEI TRATTI PIÙ CARATTERISTICI DEL SENTIERO DEGLI ALPINI

LO SPETTACOLARE PERCORSO INTAGLIATO NELLA ROCCIA A PICCO DELLA PARETE SUD DEL PIETRAVECCHIA VISTO DALLA GOLA DELL'INCISA

LA STRETTA INSELLATURA DELLA GOLA DELL'INCISA, RINSERRATA FRA SEVERI APPICCHI ROCCIOSI 

 

PUNTO DI PARTENZA

a) Da Arma di Taggia (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si risale la Valle Argentina fino a Molini di Triora, da dove si devia a sinistra e si sale alla Colla Langan; con un ultimo traversone in quota, la rotabile raggiunge la Colla Melosa (1540 m, 42 km da Arma di Taggia).

b) Da Ventimiglia (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si raggiunge Vallecrosia, da dove si risale la pittoresca Val Nervia e, attraverso Dolceacqua e Pigna, si sale alla Colla Langan e, quindi, alla Colla Melosa (1540 m, 41 km da Vallecrosia).

Sul valico si trova il Rifugio Allavena, che offre servizio di alberghetto. 

 

ITINERARIO

Dalla Colla Melosa si imbocca la strada sterrata che si inoltra nello splendido lariceto e si dirige in falsopiano verso l'anfiteatro formato dal Monte Pietravecchia (2038 m), dalla Cima della Valletta (1981 m) e dal Monte Grai (2012 m) con l'evidente rifugio omonimo poco sotto la vetta. Dopo circa 500 m, un cartello di legno indicante il "Sentiero degli Innamorati"(!) segnala sulla sinistra una traccia poco evidente che procede dapprima in piano e, successivamente, in ripida discesa (corde metalliche) fino ad attraversare l'alveo roccioso di un ruscello; risaliti dall'altra parte (nuove corde metalliche) si entra nel bosco e si continua fino a confluire nel sentiero principale, proveniente sempre dalla strada sterrata ma staccante più avanti, all'altezza di un marcato tornante verso destra (h 0,40). 

Usciti dal bosco, si apre uno stupendo panorama sull'alta Val Nervia, mentre si cominciano a costeggiare le imponenti pareti calcaree del Monte Pietravecchia. Mentre l'esposizione continua ad aumentare (ma il sentiero si mantiene quasi sempre molto ampio), si supera una caratteristica galleria scavata nella roccia (stacco a destra del “Sentiero Alto del Pietravecchia”) e, con una serie di tornanti in ripida discesa, si entra nella forra compresa tra il Pietravecchia e il Monte Toraggio (1973 m), la Gola dell'Incisa, di cui si raggiunge la forcella sommitale (1685 m) attraverso un percorso spesso scavato nella roccia a strapiombo e con una serie di tornanti finali (h 1,45 da Colla Melosa, in un tratto una grossa frana ha cancellato completamente la bella mulattiera originaria). 

Di qui, mantenendosi sempre sul versante Est (cartello indicatore) si procede a mezza costa sui pendii rocciosi del Toraggio (qualche corda metallica nei tratti più esposti) fino ad uscire su di una sella che permette il passaggio sul versante Sud della montagna, ricco di pascoli (h 0,45 dalla Gola dell'Incisa). 

A questo punto, raggiunto il bivio con la mulattiera proveniente dalla Gola di Gòuta (più faticosa e meno interessante), si riprende a salire seguendo i segnavia AV dell'"Alta Via dei Monti Liguri" fino all'esile Passo di Fonte Dragurina (1810 m, h 0,30 dalla sella) da dove si vede il ripido pendio finale del Monte Toraggio. Fin qui è possibile arrivare anche seguendo una traccia non segnata (ma evidente) che taglia in quota i ripidi pendii prativi alla base della cima orientale del Monte Toraggio, consentendo di non perdere praticamente dislivello (h 0,15 in questo caso).

Tenendosi sulla sinistra del pendio e seguendo i bolli rossi di un erto sentierino, si arriva in breve alla base di un evidente canalino erboso e, arrampicando facilmente le ultime ripide roccette (qualche passo di ), si tocca la vetta occidentale del Monte Toraggio (1973 m, h 0,30 dal passo), su cui sono poste una croce metallica e una madonnina, e da cui si gode un superbo panorama sulla costa ligure e sulle Alpi Marittime, in particolare su Rocca dell'Abisso e sulla Valle delle Meraviglie; bella vista anche sulla fronteggiante parete Sud del Monte Pietravecchia. Traversando invece verso destra per labili tracce e rimontando le ultime roccette, si giunge alla vetta orientale, di poco più bassa (croce di legno). La traversata tra le due vette, che distano circa 250 m, per la cresta è fattibile ma aerea ed esposta (passaggi di I°+ e II°). 

N.B.: dalla vetta occidentale alcuni cartelli indicanti "Passaggio Nord Ovest" suggeriscono l'opportunità di scendere lungo questo versante: si riporta per completezza la descrizione di questa variante, anche se attualmente (2012) pare che il percorso non sia più manutenuto e risulti quindi molto pericoloso (INFORMARSI!). "Una corda fissa continua permette di calarsi fra i larici lungo un ertissimo pendio, per poi discendere un ripido saltino roccioso. Una breve traversata sotto una paretina permette di raggiungere il filo del facile costone che, percorso in discesa, fa riprendere la mulattiera principale poco oltre il Passo di Fonte Dragurina (h 0,25 dalla vetta)". 

Altrimenti, tornati al Passo di Fonte Dragurina, si traversa sul versante francese prima con un passaggio leggermente esposto (corde metalliche) e poi attraverso un lariceto stupendo con bella vista sulla Val Roya (presto si incontra a destra il bivio per il "Passaggio Nord Ovest"). Si arriva così nuovamente alla forcella al sommo della Gola dell'Incisa, già raggiunta precedentemente ma dall'altro versante; da qui, proseguendo sul brullo versante occidentale del Monte Pietravecchia e successivamente sul boscoso versante Nord, si raggiunge con lieve salita lungo una stupenda mulattiera erbosa il Passo della Valletta (1909 m, h 1,30 dal Passo di Fonte Dragurina) da cui si ha una bella vista sull'alta Val Nervia e sulla Colla Melosa

Si incrocia qui nuovamente la sterrata che, partendo dalla Colla Melòsa, arriva in cima al Monte Pietravecchia (eventualmente h 0,30 fino in vetta, vedi anche itinerario Monte Pietravecchia per la rampa della Via Salesi) e la si segue verso sinistra fino a un bivio: il tronco sinistro raggiunge in breve il Rifugio Monte Grai, da cui un sentiero riporta alla Colla Melosa (h 0,40 dal bivio), quello destro, con lunghissimi tornanti, scende anch'esso alla Colla in circa h 1,00. Oppure, dal Passo della Valletta, si prende un sentierino che scende ripido, passa presso un ricovero ex-militare diruto, si approssima nuovamente alla carrareccia presso un tornante e riprende a scendere fino a riunirsi alla strada definitivamente all'altezza dell'ultimo tornante prima della Colla Melòsa (qualche corda metallica, h 0,40 dal passo).

 

TEMPO TOTALE

h 5,30 - 6,00

DISLIVELLO

800 m circa

DIFFICOLTA’

EEA (qualche passo di I° per raggiungere il Monte Toraggio)

ULTIMO SOPRALLUOGO

1° aprile 2012

PERIODO CONSIGLIATO

giugno - luglio e settembre - ottobre

COMMENTI

Itinerario senza difficoltà di rilievo ma piuttosto lungo; attenzione all'eventuale presenza di ghiaccio lungo i canaloni del Sentiero degli Alpini, specialmente ad inizio stagione sul versante francese. Informarsi sulla fattibilità della discesa per il "Passaggio Nord Ovest" (mi risulta che gli infissi non siano più manutenuti).