Da Ponte di Nava
si attraversa il ponte sul Tanaro, seguendo la larga strada asfaltata che
sale al Colle di Nava. Sulla sinistra incombe, con una grande verticale parete
rocciosa, la Rocca Slanciata (1013 m), estremo avancorpo della breve
costiera che si origina dallo spartiacque principale all'altezza del Monte
Ariòlo (1223 m). Dopo pochi metri, si prende sulla sinistra una stradina
che scende al parco giochi, oltre il quale costeggia poi il Tanaro ai
limiti del fitto bosco. Al culmine della prima breve salita, si segue una
quasi impercettibile traccia a destra che prende ad inerpicarsi tra gli
alberi: spesso il sentierino si perde, ma è comunque sufficiente risalire
il pendio senza percorso obbligato, ricordandosi però
che, guadagnati circa 200 m di dislivello, bisogna traversare verso
destra, sbucando così sul colletto (h 0,45) tra il corpo vero e proprio
della Rocca Ferraira (1301 m, a sinistra) e la vetta della Rocca Slanciata
(1013 m, a destra), quest'ultima raggiungibile in 5 minuti di cammino
attraverso una traccia nel bosco. Purtroppo, la vista è in parte
vanificata dai fittissimi arbusti.
Dal colletto si segue il filo del
costone alberato che si dirige verso la base della parete calcarea della
Rocca Ferraira, fino ad una radura, da dove si gode di bella veduta
sull'abitato di Ponte di Nava e
sull'alta Val Tanaro.
Dalla radura, una labile traccia traversa in salita verso destra, alla
base delle pareti, tra il fitto bosco (arbusti un po' fastidiosi): sul
versante opposto della valletta del Rio di Nava domina la Rocca
Pizzo (1401 m), che scende sul fondovalle con un caratteristico,
inclinato bastione di roccia. Raggiunto un costoncino (attenzione al
dirupo sul versante opposto), con bella vista sul
Colle di Nava, lo
si risale fino ad un pendio con detriti ed arbusti (si riconoscono anche i
muretti di sostegno di una antichissima ed ardita strada che saliva
probabilmente ad una cava), che si segue tendendo a destra e, per
un'ultimo breve boschetto, si tocca un'ampia sella (fitti alberi). Di qui
inizia la lunga traversata orizzontale del versante Sud (Nava)
della Rocca Ferraira, per erbe, detriti e lisci lastroni
(attenzione alle scivolate). Raggiunta la cresta Sud-Est, la si risale
faticosamente per prati ripidissimi fino alle rocce dove sorge l'ometto di
vetta della Rocca Ferraira (1301 m, h
1,15 dal colletto, h
2,00 da Ponte di Nava, attenzione al salto sul versante Nord). La vista
spazia dal Colle di Nava alla Val Tanaro: si individuano Ormèa
(sovrastata dal Monte Armetta), Cantarana
e Ponte di
Nava, con la valle che sale verso Viozene. Di fronte, quasi
alla medesima altezza, si notano le case di Quarzina, raggiunte da
un'ardita rotabile, poste all'estremità della Costa degli Archetti,
che sale alla vetta del Pizzo d'Ormea.
Dalla vetta, rari segnavia
bianco-verdi conducono in discesa alla larghissima sella erbosa che separa
Rocca Ferraira e Monte Ariòlo (zona di pascolo). Un sentiero
ne percorre il filo, per entrare poi nel bosco e raggiungere, a mezza
costa, una rotabile sterrata, che va seguita verso sinistra in salita,
fino all'altarino posto sulla vetta del Monte Ariòlo (1223 m, h
1,00 dalla Rocca Ferraira); di qui si può vedere bene tutto il versante meridionale
della Rocca, che si è traversato durante la salita.
Seguendo a ritroso la
strada sterrata o, meglio, scendendo dalla vetta verso Sud lungo la cresta
(tracce nel bosco) si raggiunge in h 0,15
il Colle di San Bernardo d'Armo (1056 m), su cui confluiscono le
rotabili sterrate provenienti da Armo (578 m), dal Colle di Caprauna (1379 m) e da Nava. Sul colle sorge, tra bei prati,
una cappella dedicata al santo.
Continuando a scendere nel bosco, la
strada, assecondando le varie vallette laterali, raggiunge in circa 3 km (h
0,25) i complessi alberghieri e le villette del Colle di
Nava (934 m), posto sul displuvio principale Tanaro - Arroscia.
Di qui a piedi in h 0,45, oppure con
l'autostop, si torna a Ponte di Nava.