Proseguendo in
salita a destra della chiesa, si giunge in breve al termine delle case,
presso uno spiazzo (cartelli): si prende allora la mulattiera che, verso
destra, risale tra prati ed orti, incassata tra due muretti a secco e
rozzamente lastricata, fino all'ampia sella erbosa della Colla di Chionea (1231 m, h 0,15), che
mette in comunicazione il Vallone degli Archetti con la Val
d'Armella.
Da qui si prende il sentiero (segni rossi) che risale
pressoché fedelmente il filo della Costa Valcaira, il lungo
sperone discendente direttamente dalla vetta del Pizzo d'Ormea: in alcuni punti, in
prossimità di qualche roccetta, la traccia si mantiene sul versante di
sinistra (Archetti).
Meravigliose vedute sulla cresta Antoroto - Rocce di Perabruna (a
destra) e sui monti Armetta e Galero (alle spalle). Oltre il Vallone degli Archetti sono ben visibili gli ex impianti sciistici
di Aimoni.
Raggiunto un ripiano erboso con grande abbeveratoio in
cemento (h 0,45 dalla Colla di
Chionea), si trascura l'ampia
carrareccia che taglia in falsopiano sul versante Archetti e si prosegue lungo
un sentiero marcato in rosso, che si mantiene nuovamente presso il filo
di cresta: tornata per un tratto sul versante Armella, la
traccia raggiunge i vasti prati (2000 m circa) che costituiscono il tratto
superiore della Costa Valcaira, culminante con la rocciosa sommità del
Pizzo d'Ormea.
Deviando per una labile traccia verso sinistra, si può raggiungere in breve il
fabbricato del Rifugio
Valcaira (2010 m, h 1,20
dall'abbeveratoio).
Magnifica veduta, verso Sud, sui rilievi che digradano dolcemente fino al
mare.
Da questo punto la prosecuzione dell'itinerario
richiederebbe la
risalita della Costa Valcaira per labili tracce e l'aggiramento di
due successive elevazioni detritiche per raggiungere il grande ripetitore
posto su un dosso erboso alla base del cono roccioso terminale del Pizzo
d'Ormea.
Se
però fosse ancora presente una grande quantità di neve, tale percorso
potrebbe risultare sconveniente: in questo caso, è possibile traversare tutto il versante
sudorientale, ripido ma non
pericoloso, fino alla più ampia Costa degli Archetti, esposta a
Sud e quindi più scoperta. Risaliti una serie di dossi (con magnifiche
vedute su Bric
di Conoia, Mongioie, Marguareis, Rocca dell'Abisso e Monte
Saccarello), si raggiunge l'ultimo colletto da dove si sale facilmente
al grande ripetitore (2370 m, h 1,30
dal rifugio con questo itinerario, h 1,00 con
l'itinerario normale).
Davanti spicca il cono roccioso del
Pizzo d'Ormea,
dall'altra parte tutta la cresta che
dall'Antoroto, attraverso la Cima Ciuaiera (2133 m) e la Cima Ferrarine (2241 m) si salda al Pizzo
con l'omonima Colla. Oltre la dorsale spicca la pianura
cuneese,
chiusa a Nord dai ghiacciai innevati del Rosa. Verso Sud, oltre i
morbidi rilievi liguri, appare il mare.
Non
rimane a questo punto che attaccare il ripido cono roccioso terminale
verso destra e, seguendo una serie di ripidi canalini erbosi (qualche
passo esposto ma facile), si raggiunge in breve la panoramica vetta del Pizzo
d'Ormea (2476 m, h 0,20 dal
ripetitore, h 3,45 complessivamente).
Magnifico panorama a 360°, dal mare alle cime più alte delle Alpi Liguri
e Marittime, e oltre la pianura fino al Monviso ed al Monte Rosa.
Ritorno per la stessa via in h
2,00.