Pizzo d'Evigno 988 m

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CARTINA CONSIGLIATA

I.G.C. scala 1:50.000 – Foglio 15

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI LIGURI

SCHEDA N. 54 

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

LA BREVE VAL LERRONE, CON LE SUE ISOLATE BORGATE, DAI PRESSI DEL PASSO DEL GINESTRO

DAI PRESSI DELLA SOMMITÁ DEL PIZZO MONTIN VERSO LA VALLE IMPERO E IL PORTO DI IMPERIA

CAVALLI BRADI AL PASCOLO POCO SOTTO LA VETTA DEL PIZZO MONTIN

LA PIANA DI ALBENGA, CAPO NOLI E I MONTI DEL BEIGUA DALLA SOMMITÁ DEL PIZZO D’EVIGNO

LA BREVE VALLE DEL TORRENTE EVIGNO E DIANO MARINA DALLA MADONNINA SULLA VETTA DEL PIZZO D’EVIGNO

 

PUNTO DI PARTENZA

a) Da Albenga (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si segue l’Aurelia bis verso Alassio fino a Villanova. Da qui si prosegue verso Garlenda, risalendo poi la Val Lerrone e toccando i borghi di Casanova Lerrone, Degna e Vèllego fino al Passo del Ginestro (684 m, 26 km da Albenga);

b) Da Andora (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si risale la breve Val Merula superando le borgate di Stellanello e Testico fino al Passo del Ginestro (684 m, 22 km da Andora);

c) Da Imperia Est (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si risale la Valle Impero con la superstrada per Pieve di Teco, superando Pontedassio e Chiusavecchia. Si svolta poi a destra lungo la diramazione che raggiunge Cesio e sale, in breve, al Passo del Ginestro (684 m, 19 km da Imperia Est).

N.B.: attualmente (gennaio 2015) la carrozzabile della Val Lerrone (variante a) risulta interrotta a circa 2,5 km dal Passo del Ginestro per una frana che ha interessato l’intera carreggiata (informarsi!).

 

ITINERARIO

Dal crocevia di strade al Passo del Ginestro si imbocca l’ampia carrareccia sterrata (indicazioni di percorsi in MTB) che si dirige verso Sud, mantenendosi sul versante della Valle Impero (segnavia ). Lasciato subito un ripido sentiero sulla sinistra, la carrareccia prosegue a mezzacosta, tagliando il versante occidentale del boscoso Monte Arosio ( 839 m ), oggi dall’aspetto insignificante, ma un tempo caposaldo difensivo assai importante, tanto che sulla sua sommità, fra la fitta boscaglia, si rinvengono ancora i ruderi di un castello medioevale che aveva il compito di vigilare sui transiti per il vicino Passo di San Giacomo. Con alcuni saliscendi la carrareccia, lasciata una diramazione ciclabile a destra che scende verso Chiusanico, si porta in circa 2 km all’ampia e boscosa insellatura del Passo di San Giacomo (756 m, h 0,30 dal Passo del Ginestro), sulla displuviale Merula – Impero, un tempo importante via di transito intervalliva, oggi praticamente abbandonato. Qui si incontra anche il segnavia TA del “Sentiero delle Terre Alte”, lungo percorso che collega Andora a Spotorno lungo i crinali dell’immediato entroterra ligure.

Lasciata a sinistra la sterrata che scende ripida verso Testico (segnavia TA e XX), si prosegue lungo la linea dell’insellatura per una carrareccia che presto si trasforma in largo sentiero (segnavia TA e ): si raggiunge velocemente un’ampia spianata erbosa (palina), da dove si gode di bella vista sulla Val Merula fino al mare e, alle spalle, sulle cime delle Alpi Liguri. Una breve ma ripida salita in diagonale, fra erba, rocce e rado bosco, consente di raggiungere una pittoresca insellatura erbosa sulla displuviale Merula – Impero, che da qui in poi diviene erbosa e molto panoramica. Con bellissimo percorso fra roccette e morbidissima erba, i segnavia continuano sul crinale, da cui si ammirano scorci sempre più ampi sulle valli Merula e Impero e sulla catena principale delle Alpi Liguri (dal Monte Saccarello al Marguareis). Con poco faticosi saliscendi si superano un paio di spalle erbose, dove si possono ammirare alcune caratteristiche “caselle” tipiche del luogo, quindi si scavalca (o si aggira a destra poco sotto la sommità) la più marcata elevazione del Pizzo Montin ( 952 m , h 0,40 dal Passo di San Giacomo). Appare finalmente, oltre una marcata sella, la grande piramide erbosa del Pizzo d’Evigno, con la monumentale croce sulla cima.

Scesi velocemente all’insellatura erbosa (paline, altre “caselle”, possibilità di cavalli e bestiame al pascolo) si continua sul filo del crinale, che diviene man mano più ripido: con un ultimo tratto, un po’ faticoso ma piuttosto breve, si raggiunge l’ampia sommità del Pizzo d’Evigno (o Monte Torre, 988 m , h 0,30 dal Pizzo Montin). Sulla cima sorgono, oltre alla grande croce in traliccio metallico, anche una più sobria croce in ferro, un altare in pietre a secco, un segnale trigonometrico e una statua della Madonna rivolta verso il Mar Ligure. Vecchi documenti medioevali attestano come in questa invidiabile posizione sorgesse un tempo il castello di Scortegabecco, postazione avanzata dello schieramento difensivo del Monte Arosio, castello di cui oggi è scomparsa ogni traccia.

Il panorama dalla vetta è davvero superbo: oltre a tutta la costa da Imperia fino a Capo Noli e, oltre, fino al Genovese, si dominano dall’alto le numerose brevi vallate che digradano verso il mare (Merula, Impero, Lerrone fino all’Arroscia). Verso Nord si erge invece tutta la bastionata delle Alpi Liguri, dal Monte Saccarello al Monte Antoroto: un po’ più vicine, le cime alla testata delle valli Pennavaira e Arroscia (Armetta, Dubasso, Galero), mentre a occidente spuntano gli arditi profili dei monti Toraggio e Pietravecchia. Nelle giornate terse, non è raro intravedere, verso meridione, i profili delle montagne còrse.

Si scende ora verso Sud-Est, lungo l’ampio crinale, sempre seguendo i segnavia TA e : dopo un primo tratto piuttosto ripido, il pendio si addolcisce parecchio e, con comodo percorso su splendidi prati, si raggiunge la vasta insellatura denominata La Colla (808 m, h 0,30 dalla cima).

Qui, in corrispondenza del punto di massima depressione, si abbandonano i segnavia fin qui seguiti per imboccare a sinistra un’evidente traccia di sentiero non segnalata che taglia praticamente pianeggiante il versante orientale del Pizzo d’Evigno, alla testata della Val Mèrula. Il sentiero, ben marcato ma rovinato a tratti dal ruscellamento e dal passaggio delle moto da cross, supera subito un costoncino, quindi scende dolcemente in una grande conca boscosa alle falde del Pizzo d’Evigno. Con ampio semicerchio il sentiero continua a scendere gradualmente, poi comincia a traversare lungamente verso Nord la testata della valle. Con qualche trascurabile saliscendi il sentiero, ora con percorso un po’ monotono nella fitta boscaglia, si trasforma in malandata carrareccia: superato un abbeveratoio, con una breve salita questa si va ad innestare in un’altra carrareccia, che va seguita in salita verso sinistra. Con un ampio semicerchio alla testata della valletta del Rio Foscardo la stradina, dal fondo molto rovinato dalle acque scorrenti e fastidiosamente fangoso, si immette in una nuova ampia carrareccia proveniente da Testico e diretta al Passo di San Giacomo, contrassegnata dai segnavia TA e XX. Seguendola verso sinistra, con un ulteriore breve tratto in ripida salita si raggiunge nuovamente il Passo di San Giacomo (h 1,00 dalla Colla), dove si ritrova la carrareccia con segnavia seguita all’andata.

Seguendola verso destra, si ritorna velocemente al Passo del Ginestro (h 0,25 dal Passo di San Giacomo).

 

TEMPO TOTALE

h 3,30 - 4,00 

DISLIVELLO

450 m circa 

DIFFICOLTA’

E

ULTIMO SOPRALLUOGO

5 gennaio 2015

PERIODO CONSIGLIATO

dal tardo autunno alla primavera

COMMENTI

Itinerario molto comodo e piacevole, ad uno dei punti panoramici più noti e rinomati della Liguria di ponente. Molto bello il percorso lungo l’erboso crinale tra Merula e Impero, un po’ monotono e non molto vario il ritorno dalla Colla al Passo di San Giacomo. Orientamento piuttosto semplice. Una “pietra miliare” irrinunciabile per l’escursionista in Liguria.