Monte Saccarello 2200 m - Via normale

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 19

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO INVERNALE - ALPI LIGURI

SCHEDA N. 23

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE (IN VESTE ESTIVA)

DALLA CIMA DEL MONTE SACCARELLO VERSO IL COLLE DI TENDA E LA ROCCA DELL'ABISSO

LA ZONA DEL MONTE BÉGO E DELLA VALLE DELLE MERAVIGLIE DALLA SOMMITÀ DEL SACCARELLO

 

PUNTO DI PARTENZA

a) Da Ceva (uscita della A6 Torino-Savona) si risale la Val Tanaro superando Garessio e Ormea. Oltre Ponte di Nava si trascura la diramazione per Viozene, Carnino ed Upega e si svolta a sinistra per raggiungere in breve il Colle di Nava (934 m, 44 km da Ceva). 

b) Da Albenga o Imperia (uscite della A10 Genova-Ventimiglia) si raggiunge Pieve di Teco, da dove con numerosi tornanti si sale al Colle di Nava (934 m, 43 km da Albenga, 44 km da Imperia).

Proprio dal colle, una strada si inerpica sul crinale Tanaro-Arroscia e, fra splendidi lariceti, tocca il Colle di San Bernardo di Mendatica (1263 m), per scendere poi in breve agli alberghi ed agli impianti sciistici di Monesi (1310 m, 15,7 km dal Colle di Nava).

Da qui si supera la stazione di partenza della seggiovia e si prosegue, fin quando è possibile, sulla rotabile ex-militare che sale verso il Saccarello (d'inverno quasi subito interrotta per la neve).

 

ITINERARIO

Si segue la strada, in inverno percorsa anche da numerosi sciatori, che sale con diversi tornanti nello splendido bosco di conifere. Dalla parte opposta della valle, oltre il soleggiato costone dove sorge l'abitato di Piaggia e la bassa cresta della Cima di Piano Cavallo e della Cima di Cantalupo, emergono la Cima delle Saline, il Mongioie ed il Pizzo d'Ormea

Tagliato un paio di volte il percorso degli impianti di risalita, la rotabile si porta decisamente più a destra, lungo un solitario vallonetto boscoso, dove prende ancora quota prima di affacciarsi sull'ampio Pian del Guso (1700 m, h 1,15), dove sorge la stazione intermedia di uno skilift e la nuova stazione di partenza della seggiovia, attualmente (2008) in costruzione. 

Tagliato dall'alto il grande ripiano, e lasciata una diramazione verso sinistra in direzione del Passo di Garlenda, si raggiunge il vallonetto del Rio Bavera, che sale diretto fin sotto la vetta del Saccarello. A questo punto, trascurata la prosecuzione della strada che, oltrepassato il rio, sale con ampi tornanti al Passo del Tanarello, si segue direttamente la ripida pista da sci che rimonta il pendio sulla destra orografica del vallonetto. Scavalcato un costoncino verso sinistra, la pendenza diminuisce un po', mentre fra rado bosco si salgono direttamente i pendii nevosi che fanno capo alla visibile grande statua del Redentore. Più in alto, nuovamente fuori dal bosco, si incrocia ancora la pista da sci, oramai prossimi alla linea di cresta. Con un'ultima ripida salita si raggiunge la stazione superiore dello skilift, a poca distanza dalla imponente statua del Redentore (2164 m, h 2,00 dal Pian del Guso). Panorama meraviglioso su tutte le cime delle Alpi Liguri, sulle Marittime e, dalla parte opposta, sulle alte Valli Argentina e Roya, fino al mare

Non resta ora che percorrere la breve cresta verso destra (attenzione ad eventuali cornici nevose sul lato Sud, roccioso e dirupato) che, superata una appena accennata selletta, conduce sulla cima più alta del Monte Saccarello (2200 m, h 0,10 dal Redentore). Sull'ampia cupola sorge un grosso cippo. Panorama sconfinato

Per il ritorno, oltre che per l'itinerario di salita, è possibile sfruttare i ripidi pendii che scendono nel vallonetto del Rio Bavera, a patto che le condizioni della neve lo consentano (rinunciare in caso di neve troppo dura!): dalla vetta si scende dunque direttamente per gli ampi pendii innevati, mantenendosi all'inizio a mezza costa e scendendo, molto più in basso, sul fondo del vallonetto (comunque attenzione, tratti molto ripidi!). A questo punto si ritorna in breve sulla pista da sci poco sopra il Pian del Guso: di qui, facilmente, nuovamente a Monesi (h 1,30 dalla vetta).  

 

TEMPO TOTALE

h 5,00 circa 

DISLIVELLO

900 m circa 

DIFFICOLTA’

E (EE con neve)

ULTIMO SOPRALLUOGO

1° marzo 2008

PERIODO CONSIGLIATO

inverno e primavera

COMMENTI

Bell'itinerario, molto panoramico e di ampio respiro. Si attraversano zone frequentate, specie in inverno dagli sciatori, per cui il percorso è tutt'altro che solitario: però sulla vetta vera e propria solitamente non sale nessuno, per cui qui la contemplazione è ancora possibile. Bello anche in primavera, con l'esplosione della fioritura. Evitare l'estate a causa del caldo intenso.