Monte Galèro 1708 m

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 19

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO INVERNALE - ALPI LIGURI

SCHEDA N. 24

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE (IN VESTE ESTIVA)

IL MONTE ANTOROTO ED IL BACINO DELLA VALDINFERNO DAL COLLE DI SAN BERNARDO DI GARESSIO

 

PUNTO DI PARTENZA

a) Da Ceva (uscita della A6 Torino-Savona) si risale la Val Tanaro superando Bagnasco e Priola fino a Garessio (579 m, 21 km da Ceva). Da qui si prende a sinistra la comoda strada asfaltata diretta ad Albenga: con 7,3 km di salita, si raggiunge agevolmente l'ampio valico del Colle di San Bernardo di Garessio (957 m, bar ristorante, parcheggio).

b) Da Albenga (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si raggiunge Martinetto, da dove si prosegue per Erli e, risalita tutta la lunga Val Neva, si raggiunge il Colle di San Bernardo di Garessio (957 m, 30 km da Albènga, bar ristorante, parcheggio).

 

ITINERARIO

Dal colle si segue verso Sud Ovest l'ampia carrareccia (cartello) che percorre il crinale spartiacque Tanaro - Neva. Attraverso un bel bosco di abeti rossi, si hanno ogni tanto begli scorci panoramici sulla conca di Garessio e sul Bric Mindino. Con due tornanti, si guadagna quota e si passa quindi definitivamente sul versante Neva: tra i faggi compare ogni tanto il mare. 

Superate alcune case in rovina (Cascina Odasso, sorgente), la strada taglia il versante meridionale del Monte Pennino e raggiunge la boscosa insellatura del Bocchino delle Meraviglie (1191 m, h 0,45 dal colle), che si apre tra il Monte Pennino ed il più massiccio Monte Galero, la cui vetta appare in alto, oltre i fitti boschi che ne ricoprono i fianchi. 

Si segue ora la carrareccia di sinistra (versante Val Neva), entrando nello splendido bosco di faggi secolari, inizialmente in falsopiano. Superato un breve tratto ripido, il tracciato spiana nuovamente, poi prende a risalire il pendio boscoso con una serie di ripidi tornanti, che fanno guadagnare velocemente quota. Subito dopo un deciso tornante verso destra, quando la larga carrareccia abbandona definitivamente questo versante della montagna per portarsi nuovamente sopra il Bocchino delle Meraviglie, si incontra un bivio (1380 m, h 0,20 dal Bocchino): attenzione, perchè il cartello che indica la nostra meta è già di per sè poco evidente, e con molta neve è facile faticare a scorgerlo! 

Si lascia comunque la carrareccia e si prende una mulattiera che taglia in salita il fitto bosco: presso un grosso masso, dove si forma una strettoia, spesso le tracce nella neve si discostano dal percorso estivo, rimontando direttamente il bosco sulla destra, in corrispondenza della linea di massima pendenza. Con tortuoso percorso, sfruttando i tratti meno ripidi ed i passaggi migliori fra la vegetazione intricata, si guadagna lentamente (e faticosamente!) quota. 

Molto più in alto si esce dal bosco in corrispondenza di una radura (h 1,45 dal bivio) alla base della piramide terminale. Si risale con il percorso più opportuno l'ultimo pendio scoperto (facile trovare neve ghiacciata e lavorata dal vento) fino all'ultima breve cresta che conduce, con panoramicissimo percorso,alla piccola e panoramica vetta del Monte Galero (1708 m, h 0,30 dalla radura all'uscita del bosco, h 3,20 dal Colle di San Bernardo, croce in ferro). Da qui la vista si apre anche verso Nord, su Bric Mindino, Antoroto e Pizzo d'Ormea, nonchè su Mongioie, Marguareis e Rocca dell'Abisso. Verso Sud il Carmo, il Mar Ligure fino ai rilievi còrsi. 

Ritorno per la stessa via in h 2,00.

 

TEMPO TOTALE

h 5,30 circa (dipende molto dalle condizioni dell'innevamento) 

DISLIVELLO

850 m circa 

DIFFICOLTA’

EE

ULTIMO SOPRALLUOGO

6 dicembre 2008

PERIODO CONSIGLIATO

dicembre - marzo

COMMENTI

Bella cima, molto panoramica e di soddisfazione. È da tener presente però che, con la neve, il percorso diviene molto lungo e faticoso. In più, gran parte dell'itinerario si svolge all'interno di un fitto bosco, e quindi il panorama ne risulta un po' compromesso, fino all'uscita sui pendii finali. Insomma, forse come itinerario in sè è preferibile quello al vicino Monte Armetta, più vario e diversamente panoramico: per contro, forse il Galero regala un ambiente di vetta più caratteristico e solitario. Modestamente frequentato.