Monte Besimàuda 2231 m - Via normale

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 16

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI LIGURI

SCHEDA N. 16

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

LA CIMA NORD DELLA BESIMAUDA, PIÙ BASSA DI UNA QUARANTINA DI METRI, DALLA CIMA SUD

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Mondovì (uscita della A6 Torino-Savona) si raggiunge Beinette e si risale quindi la Valle Pesio. Poco fuori del paese di Chiusa Pesio (575 m), in direzione della Certosa, si prende una diramazione asfaltata a destra che risale una valletta boscosa fino alle poche case del villaggio di Pradeboni (868 m). Seguendo le indicazioni per Peveragno, si imbocca quasi subito a sinistra una stretta stradetta secondaria (indicazione "Le Meschie") che, attraverso piccole borgate isolate, raggiunge un'area picnic attrezzata in località Le Meschie (1100 m circa, 30 km circa da Mondovì, bar ristoro "La Baita").  

 

ITINERARIO

Dal bar-ristoro "La Baita" in località Le Meschie si sale per una cinquantina di metri lungo la strada, ancora asfaltata, fino ad un piccolo spiazzo presso una presa dell’acquedotto: qui si trascura una diramazione a destra (indicazione "Anello degli Alpeggi", vedi anche itinerario Monte Besimauda - Cresta Nord) e si prosegue lungo la larga carrareccia principale, divenuta sterrata. Risalita brevemente sul fondo la boscosa valletta, presso una fontana con panche la strada supera il rio con un ponte in cemento ed inizia a risalire con tornanti la ripida costa boscosa. 

Pochi metri dopo il ponte si stacca sulla destra un sentiero (segnavia H9) che rimane parallelo al rio e rimonta con pendenza regolare tutta la breve valletta, evitando i lunghi tornanti della strada. Usciti dal fitto bosco, si risalgono gli ultimi prati che adducono all'ampia Sella Morteis (1470 m, h 0,45). Appare improvviso alla vista l'imponente massiccio del Marguareis con la Cima Cars ed il Mondolè, mentre dalla parte opposta si può ammirare un vasto spicchio di pianura, con il Monte Rosa sullo sfondo. 

Ritrovata la carrareccia, la si segue verso destra, si sfiora la ristrutturata costruzione del Gias Morteis I° (oggi di proprietà dell'Azienda Faunistica Venatoria) e si risale con un ampissimo tornante il pendio sovrastante. Dopo il tornante, la carrareccia taglia lungamente in piano dall'alto alcuni vallonetti, passa presso la copiosa Fontana 'd Camilu fino a doppiare il costone divisorio con il selvaggio Vallone Pittè in corrispondenza del colletto poco a valle della vetta della erbosa Cima del Pravinè (1634 m, h 1,10). Alla testata del Vallone Pittè, appare tutta la complessa struttura della Bisalta, col Bric Costa Rossa (2404 m) a sinistra e la bifida cima della Besimauda (2241 m) a destra. 

A questo punto due possibilità: 

a) si può proseguire lungo la strada fino alle costruzioni del Gias del Pravinè Sottano (1586 m), per poi abbandonarla e salire lungo un sentiero sulla destra che conduce ai vasti prati all'inizio della detritica Costa della Mula, dove è sito il Gias del Pravinè Soprano (1800 m circa, h 0,40 dal colletto);

b) oppure, dal colletto, è possibile salire direttamente il filo del costone erboso superiore lungo un marcato sentierino (cartelli), aggirando a sinistra i pochi tratti rocciosi, e per ripidi prati raggiungere direttamente il Gias del Pravinè Soprano (h 0,30 dal colletto). 

Da qui il sentiero, ottimamente segnato, sale per pittoreschi ripiani erbosi alternati a qualche tratto di roccette verso l'evidente corno detritico della Cima Besimauda. Si giunge così al termine dei pendii erbosi, dove inizia una immensa pietraia formata da ciclopici massi in bilico, che costituiscono la cuspide terminale della montagna. Seguendo i segnavia, ma scegliendo comunque i passaggi più opportuni nel labirintico ammasso roccioso, si raggiunge un colletto a sinistra della cima più alta, che si raggiunge con un'ulteriore breve salita fino alla grande croce di vetta della Cima Sud del Monte Besimauda (2241 m, h 1,00 dal Gias del Pravinè Soprano, h 2,45 da Le Meschie). Vista eccezionale su tutta la pianura cuneese (con la più bassa Cima Nord in primo piano), sulle principali cime delle Alpi Liguri e delle Marittime e su tutto l'arco alpino occidentale. Stupisce in particolare la tortuosità della lunga cresta che va ad unirsi al Bric Costa Rossa: dalla pianura, essa appare praticamente piatta, mentre da qui se ne evidenzia tutta la reale complessità. 

Ritorno per la stessa via in h 2,00.    

 

TEMPO TOTALE

h 5,00 circa 

DISLIVELLO

1100 m circa

DIFFICOLTA’

E allenati (EE l'ultimo tratto di pietraia)

ULTIMO SOPRALLUOGO

14 maggio 2006

PERIODO CONSIGLIATO

maggio - giugno e settembre - ottobre

COMMENTI

Bella gita, molto varia e panoramica: proprio il panorama, veramente sconfinato, è la caratteristica peculiare di questo itinerario, che vale la pena di essere percorso in una giornata fresca e limpida. Cosa non così facile, visto che questa zona è una delle più nebbiose del Piemonte meridionale! Un poco faticoso, specialmente sulla pietraia finale. Meritevole!