Attraversato il
torrente sul ponte stradale, si passa davanti all'ingresso della Certosa e si segue per
breve tratto la strada diretta al Pian delle Gorre. Presso l'angolo
della cinta della Certosa, dove sbocca il boscoso Vallone del
Cavallo, si abbandona la strada per seguire una diramazione a sinistra
(tabelle), generalmente ben battuta, che si inoltra nel vallone.
Costeggiata la cinta esterna del grande monastero, si passa ancora presso
un'antica casa e, con un tratto più ripido, si esce presso un ponte sul Rio
del Cavallo (h 0,20) su un'altra
carrareccia, anch'essa battuta ed utilizzata come pista di fondo, che
stacca dalla strada diretta a Pian delle Gorre circa 1 km oltre la Certosa.
Si segue ora questa nuova pista, sempre generalmente ben battuta
dai gatti, verso sinistra: con salita moderata si risale il selvaggio
vallone, fra fitti boschi. Si trascura una prima diramazione a sinistra
(indicazione per
Cima Gardiola da non considerare!) diretta alla Cascina
San Michele, poi ad una seconda diramazione si abbandona la
carrareccia di fondovalle per prendere a sinistra (indicazione per il Gias
Baus Lula) e risalire il ripido pendio boscoso con un tornante. Con
traverso in salita, la strada aggira il costone che costituisce la sponda
destra orografica del Vallone del Cavallo per affacciarsi
all'attiguo Vallone di San Bruno. Tagliato dall'alto il vallone con
percorso pressochè pianeggiante, raggiuntone il fondo la strada ne risale
la sinistra idrografica con numerosi tornanti nel fitto bosco di conifere.
Più in alto si traversa nuovamente e si ritorna nel Vallone del
Cavallo: ancora un tratto di salita
moderata, poi si trascura la
prosecuzione a mezza costa (più avanti la strada si spegne presso un rio) per
seguire un tornante a sinistra (qui nessuna indicazione). Con altri due
tornanti si guadagna quota e si esce presso il filo del costone divisorio Cavallo
- San Bruno: qui, fra radi ma imponenti
faggi, si trova il piccolo Gias
Sottano del Baus Lula (1289 m, h 1,30),
graziosamente ristrutturato. Il posto è molto tranquillo e rilassante.
Dietro il gias prosegue una carrareccia che effettua numerosi tornanti sul
ripido costone boscoso fra i valloni di San Bruno e del Cavallo:
normalmente, sono tracciate diverse varianti più dirette che consentono
di guadagnare tempo. Comunque, in un modo o nell'altro, si guadagna quota
un po' più decisamente, fino a ritrovare comunque la strada nel punto in
cui abbandona il filo del costone e inizia a scendere nel Vallone del
Cavallo (tabelle segnaletiche): a questo punto si abbandona
definitivamente la carrareccia per risalire con decisione e piuttosto
ripidamente l'ultimo tratto boscoso (tracce normalmente ben marcate) fino
ad uscire dal bosco presso gli ampi pendii scoperti che salgono fino alla
cresta sommitale (1600 m circa, h 1,00
dal gias).
Da questo punto si apre la magnifica vista sulle cime circostanti (in
particolare sulla Bisalta) e sulla pianura.
Si prosegue a salire
con decisione per i ripidi pendii, e gradatamente appare anche la cresta
rocciosa del Marguareis. Raggiunta una specie di
spalla,
inizialmente ingannevole circa il dislivello ancora da superare, da dove
si ammira l'imponente
Cima Cars, si risale
il filo di un poco marcato
costoncino, per poi tendere gradualmente a
sinistra, in direzione dell'evidente Cima della Gardiola,
riconoscibile per alcune scure roccette poco sotto la cuspide terminale.
Si raggiunge così l'ampio
ripiano, oramai sul filo di cresta, da dove
iniziano ad apparire anche le cime alla testata della Valle Ellero.
Traversato l'ampio ripiano, si attacca la brevissima crestina meridionale
della Cima della Gardiola (detta anche semplicemente La Gardiola), che si raggiunge in pochissimo tempo (1889 m, h
1,00 dagli ampi pendii scoperti, h 3,30
in totale, palo e libro di
vetta).
Panorama veramente eccezionale e
circolare su tutte le Alpi Liguri, sulla pianura, sul Monviso
e sul Monte Rosa.
Ritorno per la stessa via in h
2,15.