Al Lago del Pizzo 2073 m

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 16

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO INVERNALE - ALPI LIGURI

SCHEDA N. 19

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE (IN CONDIZIONI ESTIVE)

IL PIZZO D'ORMEA DALLE CASE DI CHIONEA, SUBITO DOPO UNA NEVICATA PRIMAVERILE

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Ceva (uscita della A6 Torino-Savona) si risale la Val Tanaro superando Bagnasco, Priola e Garessio, fino ad Ormea (719 m, 36,5 km da Ceva). 

Dalla piazza principale, a monte del paese, si svolta a destra e si prende la stretta strada che risale il fianco del Pizzo d'Ormea, in un bel bosco di castagni. Trascurata a sinistra la diramazione per Chioraira, si prosegue sul ramo di destra che, con numerosi tornanti, raggiunge infine la caratteristica frazione di Chionea (1102 m, 5 km da Ormea).

 

ITINERARIO

Proseguendo in salita a destra della chiesa, si giunge in breve al termine delle case, presso uno spiazzo (cartelli): si prende allora la mulattiera che, verso destra, risale tra prati ed orti, incassata tra due muretti a secco e rozzamente lastricata, fino all'ampia sella erbosa della Colla di Chionea (1231 m, h 0,15), che mette in comunicazione il Vallone degli Archetti con la Val d'Armella. 

Si trascurano a questo punto le tacche rosse che, proprio sul filo della Costa Valcaira, indicano la via normale al Pizzo d'Ormea (vedi itinerario Pizzo d'Ormea) per seguire l'ampia e pianeggiante mulattiera che taglia, alta sul versante della Val d'Armella, le pendici delle rocciose Rocche Butti. Dalla mulattiera si hanno vedute molto interessanti sulla sottostante frazione di Valdarmella e sul settore di cime Rocce di Perabruna - Monte Antoroto: inoltre, lungo il percorso si incontrano ogni tanto caratteristiche rustiche costruzioni (i "casà"), un tempo utilizzate dai valligiani quali occasionali ripari durante lo sfalcio ed il trasporto del fieno. 

Dopo circa 4 km di percorso pressoché in quota (h 0,30 dalla Colla di Chionea), la mulattiera doppia un costone all'altezza di una selletta rocciosa, oltre il quale inizia una poco accentuata discesa: non bisogna farsi ingannare e proseguire lungo l'evidente mulattiera principale, ma dalla selletta (il luogo localmente è denominato "Colletto") si deve seguire per breve tratto il filo del costone, lungo un piccolo e poco visibile sentierino. Oltre un boschetto il sentiero diviene nuovamente larga mulattiera, che taglia con costante salita ("la Montà") tutto l'ampio pendio erboso discendente dalla sovrastante Costa Valcaira. La mulattiera porta ad un'altra sella erbosa, dove sorge una ben conservata "casà" (h 0,30 dalla selletta rocciosa): da qui ci si affaccia sullo svolgimento superiore della Val d'Armella, con i ripidi pendii della Punta dei Termini (2086 m) e della Cima Ferrarine (2241 m). 

La mulattiera prosegue oltre la sella, alternando tratti pianeggianti ad altri in moderata salita, fino all'altezza del Rio Armella: guadato il rio, si offrono due possibilità, a seconda del grado di innevamento: 

a) se c'è poca neve, si prosegue sulla mulattiera, che raggiunge i pittoreschi Prati Mazza, si trascura più avanti la diramazione a destra diretta alla Colla dei Termini e, per tracce (tacche rosse sul terreno), si effettua un grande arco verso sinistra entrando nel circo superiore della Val d'Armella. Di qui, per prati e detriti, si risale un pendio più ripido e, attraverso un ultimo breve canalino, si esce nella pittoresca conca dove giace il Lago del Pizzo (2073 m, h 2,15 dall'inizio del vallone superiore), ai piedi della possente nerastra muraglia settentrionale del Pizzo d'Ormea.

b) se l'innevamento è buono o discreto, invece, si segue per breve tratto il rio per poi attaccare, appena possibile, i ripidi pendii a sinistra. Risalita con fatica l'erta scarpata, si esce su di un dosso dal quale appare, imponente, il versante Nord del Pizzo d'Ormea. Si taglia a questo punto in lieve salita tutto l'ampio pendio cosparso di grossi massi in direzione della evidente bastionata che sorregge la conca del Lago del Pizzo: si risale la bastionata lungo un ripido pendio nevoso, si supera un colletto con alcuni alberi e, per un'ultima valletta ed un canalino, si sbuca sul margine della conca del Lago del Pizzo (2073 m, h 2,00 dall'inizio del vallone superiore), spesso ghiacciato fino a stagione inoltrata. Il versante Nord del Pizzo d'Ormea domina incontrastato il paesaggio.

Per il ritorno, se c'è neve conviene rientrare per la via seguita in salita (h 2,00 circa fino a Chionea), altrimenti si può anche seguire una traccia che risale i ripidissimi pendii a sinistra del Pizzo d'Ormea e che si ricongiunge al sentiero della via normale poco a monte del Rifugio Valcàira (h 0,30 fino al rifugio, vedi itinerario Pizzo d'Ormea). 

 

TEMPO TOTALE

h 6,00 - 6,30 circa

DISLIVELLO

1000 m circa

DIFFICOLTA’

E allenati, con neve EE

ULTIMO SOPRALLUOGO

10 marzo 2007

PERIODO CONSIGLIATO

marzo - aprile e settembre - ottobre

COMMENTI

Itinerario lungo e poco conosciuto, ma che porta ad attraversare luoghi e valloni eccezionalmente solitari e selvaggi. Le indicazioni e la segnaletica latitano alquanto, ma con un po' di intraprendenza non ci sono problemi: anzi, forse è proprio anche il gusto della ricerca della via giusta che rendono l'itinerario particolarmente meritevole. L'esposizione a Nord della parte alta fanno si che le condizioni di innevamento siano normalmente buone.