Dal Gias Bourel si continua lungo
la sterrata che, effettuati ulteriori tornanti, lascia a sinistra una
breve diramazione per il Gias
Contard (visibile poco più in alto, alla base di uno spuntone
roccioso) ed il vallone omonimo. Con lungo percorso a lieve saliscendi,
la carrareccia taglia numerosi valloncelli e si porta nuovamente presso
il fondo del vallone principale, raggiungendo il poggio erboso dove
sorge il Gias
della Sella (
1848 m
, h 1,00 dal Gias Bourel). Fin qui è
possibile giungere con automezzi dalle adeguate caratteristiche
fuoristrada: la sterrata, infatti, anche se ben tracciata, presenta un
fondo assai sconnesso, specie in corrispondenza dei rii che solcano i
numerosi valloncelli laterali attraversati. Il gias, ancora attivo, è
costituito da un’antica allungata costruzione con volta a semibotte a
cui è stato affiancato un rustico riparo in lamiera ondulata: purtroppo
l’antico tetto a “lose” è stato sostituito da una più funzionale
ma meno caratteristica copertura in cemento.
Dal Gias della Sella si abbandona
la carrareccia, che prosegue verso
la Costa Gardon
, e si attaccano direttamente i ripidi pendii erbosi alle spalle
dell’alpeggio: inizialmente, oltre la zona di stabulazione degli
animali, si reperisce una labile traccia che rimonta con stretti
tornanti il pendio pascolivo, mantenendosi fra due ruscelli di cui
quello a sinistra forma in alto una evidente piccola cascata. Più in
alto, quando la pendenza aumenta decisamente, le tracce spariscono:
bisogna comunque puntare alla piccola cascata precedentemente
menzionata. Raggiunto
il piede del piccolo risalto, si ritrova una appena accennata
traccia che sale a destra con alcuni tornanti fra detriti e qualche
roccetta e che consente di toccare un
primo limitato ripiano erboso con vecchio gias (Chiot
Soutan).
Risalito il breve pendio erboso a
monte del ripiano lungo un solco terroso, si esce sul più ampio Chiot Soubeiran (2071 m), vasto pianoro pascolivo ai piedi dei pendii erbosi terminali del
Monte Bram: sul ripiano sorgono i ruderi di alcuni vecchi gias.
Dal Chiot Soubeiran si
segue una delle numerose tracce che salgono in diagonale
verso sinistra, aggirano un primo costone erboso e si inoltrano poi in
un’ampia valletta pascoliva: poco oltre le tracce si fanno confuse, ma
basta puntare con moderata salita alla base dell’ampia insellatura
terrosa alla testata della valletta per non sbagliare. Giunti ai piedi
della depressione, con brevissima salita lungo tracce ora ben marcate si
raggiunge l’insellatura chiamata l’Aigaversa
(o Colle del Monte Bram,
2178 m, h 0,50
dal Gias della Sella, paline). Sull’insellatura, costituita da
terriccio e detriti di color rosso bruno, si incrocia il sentiero
segnalato della “Curnis
Auta”
che unisce il Bivacco Rosset all’ex Rifugio Trofarello.
Dal passo si prosegue brevemente a
destra lungo il tracciato segnalato della “Curnis Auta” poi, quando
il sentiero abbandona il crinale per scendere leggermente sul versante
Stura, si prosegue lungo l’ampio spartiacque erboso. Per evidenti
tracce si rimonta la
lunga e panoramica cresta
ovest del Monte Bram, si aggirano
sul lato Stura alcuni modestissimi affioramenti rocciosi e, con un
ultimo tratto più ripido, si raggiunge il segnale trigonometrico posto
sulla vetta del Monte Bram (
2357 m
, h 0,30
dall’Aigaversa). Splendido
panorama che va dalle Alpi
Liguri alle Marittime
fino alle Cozie ed al Monviso,
in
bella evidenza.
Dalla cima si scende ora lungo la
ripida cresta sud-est: ad un
primo tratto erboso ne segue un secondo più detritico, fino
a raggiungere una selletta. Oltre un piccolo dosso si scende lungo una
elementare placchetta in una
curiosa valletta, quasi una trincea naturale, racchiusa fra
disgregati pinnacoli rocciosi. Seguendo una traccia verso sinistra si
raggiunge una forcellina con grossi blocchi, ai piedi di una paretina
strapiombante. Si scende sull’altro versante per pochi metri su
roccette, ritornando quindi su sicuro terreno erboso.
Si prosegue per breve tratto a
mezza costa, tagliando un ripido pendio erboso (tracce), per ritornare
quasi subito sul filo di cresta, in questo tratto nuovamente ampio ed
erboso. Con splendide vedute sul profondo Vallone
delle Frise (sul fondo del quale appaiono le varie frazioni alla sua
testata) si prosegue effettuando un ampio semicerchio verso destra, fino
a portarsi alla base del breve dirupo che sorregge la cima della Quota
2346. Aggiratolo sul lato destro (Stura) si rimonta appena possibile un
ripido ma breve pendio di terra e pietrame fin sulla vetta della Quota
2346. Si continua ancora scendendo brevemente per
un comodo tratto prativo fino ad una ampia insellatura erbosa,
dove convergono alcune evidenti tracce. Portandosi pochi metri sul
versante Grana, si rimonta per tracce un’evidente rampa erbosa che
sbocca ad un colletto pochi metri a destra della sommità del Monte
Grum (2366 m, h 0,40 dal Monte Bram). Fantastico
panorama, ancora più aperto che dal Bram, sulle Alpi
Liguri e Marittime,
con l’immensa pianura ai nostri piedi!
Ritornati all’insellatura, si
scendono i poco inclinati pendii erbosi sul versante Stura, obliquando
leggermente verso destra, fino a raggiungere le sponde del piccolo e
pittoresco Laghetto
del Bram (2208 m, h 0,20
dal Monte Grum), già ben visibile dalla cima. Qui si incontrano
nuovamente i segnavia e le tracce della “Curnis Auta”.
Dal lago si discendono lungo labili
tracce (ma anche senza percorso obbligato) i pendii pascolivi
sottostanti, traversando contemporaneamente verso destra, fino a
portarsi nuovamente sul ripiano del Chiot Soubeiran. Da qui, lungo il
percorso già seguito in salita, al Gias della Sella (h
0,40 dal Laghetto del Bram) ed al Gias Bourel (h
0,50 dal Gias della Sella).