Traversata Chiappera - Chialvetta

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 11

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI COZIE

SCHEDA N. 34

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

LA ROCCA PROVENZALE DOMINA LE CASE DI CHIAPPERA

DAL SENTIERO DIRETTO ALLE SORGENTI DELLA MAIRA VERSO LA TESTATA DELLA VALLE DEL MAURIN

LO SPLENDIDO LARICETO POCO SOPRA LE SORGENTI DELLA MAIRA

NEL BOSCO …

TARGHETTA SEGNAVIA DELLA “VIA ALPINA”

DAL VALLONE CIARBONET VERSO L’ALTA VALLE

LE GRANGE COLLETTO E LA TESTATA DEL VALLONE DI UNERZIO DEI PRESSI DEL COLLE CIARBONET

IL COLLE CIARBONET DOMINATO DALLA ROCCIOSA PIRAMIDE DEL MONTE FREID

LA PICCOLA BORGATA DI VIVIERE

LA PITTORESCA BORGATA CHIALVETTA

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Cuneo Ovest (uscita della A33 Cuneo-Asti) si raggiunge Dronero e si risale quindi la lunga Valle Màira. Giunti ad Acceglio (1220 m, 55 km da Cuneo), si prosegue sulla strada principale che supera Villar, Ponte Màira (1404 m) e Saretto (1530 m) e, con un lungo tornante, raggiunge Chiappera (1620 m, 8 km da Acceglio), l'ultimo centro abitato della valle, dominata dall’ardito corno roccioso della Rocca Provenzale. 

Si lascia l’auto a sinistra, in un capace parcheggio sterrato.

 

ITINERARIO

Dal parcheggio si segue a ritroso la provinciale verso valle, lasciando in alto a destra il piccolo cimitero. Giunti al primo tornante della rotabile (paline), la si abbandona per seguire una mulattiera che prosegue a destra in leggera discesa nel fitto bosco. Superata una zona ricca di acque scorrenti in superficie, si giunge ad un bivio (paline): trascurato a destra il “Sentiero Cavallero”, si prosegue a sinistra, prima in piano e poco dopo iniziando una lenta salita nel bosco misto di larici e latifoglie. Presso una piccola pietraia si lascia a destra un rudere addossato ad una roccia, quindi si prosegue lungo il tracciato di una canalizzazione coperta in cemento proveniente dalle Sorgenti della Màira, fra prati e massi: bellissima veduta, alle nostre spalle, sul Gruppo Castello-Provenzale. Lasciata la canalizzazione, si segue un sentiero che sale gradualmente nel lariceto, e che si allarga progressivamente fino ad immettersi in una carrareccia inerbita (palina). Si segue la carrareccia per breve tratto in discesa verso sinistra, poi la si abbandona (paline) per riprendere a seguire a destra la canalizzazione in cemento, che sale dolcemente fra gli alberi. Lasciato a destra un sentiero che sale direttamente alle Sorgenti della Màira (possibile variante), si prosegue pressoché in piano fino ad una zona ricca di risorgenze, captate dalla canalizzazione fin qui seguita. Proseguendo ancora lungo il tracciato della canalizzazione, si raggiunge la rotabile asfaltata proveniente da Saretto: seguendola in salita, si effettua un ampio tornante e ci si affaccia sulla splendida radura delle Sorgenti della Màira (1652 m, h 0,50 da Chiappera, campeggio, paline). Il luogo è veramente pittoresco: un piccolo sbarramento artificiale regola il livello di un ceruleo laghetto, tutto intorno prati e larici.

Superato il rio su un ponte in cemento, si prosegue lungo una carrareccia ex militare che si inoltra verso sinistra nel bellissimo lariceto. Effettuato un lungo tornante, si abbandona la carrareccia per seguire un sentiero che si stacca a sinistra (palina). Il sentiero inizia a salire con regolari tornanti nel lariceto, con salita piacevole e mai troppo ripida. Molto più in alto, oltre un costone, il sentiero taglia la testata di un vallonetto, doppiando poi un nuovo costone boscoso poco a sud della Rocca Arcieri, entrando così nell’impluvio dell’aperto Vallone Ciarbonet, che scende sul fondovalle in corrispondenza delle case di Ponte Màira. In leggera discesa, il sentiero taglia ora la sinistra idrografica dell’avvallamento e sfiora dall’alto un minuscolo laghetto paludoso. Sempre in discesa nel fitto lariceto, il sentiero raggiunge un ameno ripiano erboso sul fondo del Vallone Ciarbonet, dove sorge un pilastrino con statua della Madonna (h 1,00 dalle Sorgenti della Màira).

Il sentiero, lasciata a sinistra una diramazione assai poco evidente che scende direttamente a Ponte Màira, riprende ora a salire dolcemente con comodo percorso, con belle vedute sull’opposto versante della Val Màira, fra macchie di larici e zone prative. Raggiunta una radura erbosa alla base delle pietraie del Monte Freid, il sentiero sale più decisamente per una serie di dossi boscosi, fra splendidi esemplari di larice. Trascurata a sinistra una diramazione che supera il rio su un ponticello, si risale una valletta in cui il sentiero appare a tratti rovinato da alcuni piccoli smottamenti e, con un’ultima serie di brevi tornanti, si raggiunge l’ampia insellatura del Colle Ciarbonet (2205 m, h 0,45 dal pilastrino). Bel panorama sull’ampio Vallone di Unerzio e, alle nostre spalle, sulla testata della Val Màira.

Di qui è possibile salire ai vicini monti Estelletta e Midia Soprano: una traccia di sentiero risale i ripidi pascoli a nord-est del colle (a sinistra), aggira un paio di elevazioni erbose e raggiunge alcune pozze, spesso asciutte a fine stagione. Di qui, deviando a sinistra per breve pendio, si può raggiungere la sommità del Monte Estelletta (2318 m, h 0,15 dal colle, croce). Bellissimo panorama sull’alta valle, sul Vallone di Unerzio e sulla media Val Màira. Volendo,  dalle pozze è possibile proseguire lungo la marcata traccia, giungendo alla successiva insellatura e, con un’ultima ripida ma breve salita, toccando la croce sulla vetta del Monte Midia Soprano (2341 m, h 0,15 dalle pozze), da dove si gode anche di bellissima vista aerea sulla conca di Acceglio.

Dal colle si segue ora l’ampia carrareccia ex militare che divalla sul versante del Vallone di Unerzio: con un lungo traversone verso destra, alla base dei macereti del Monte Freid,  la strada perde quota alla testata del vallone pascolivo, al cui centro giacciono le Grange Colletto (2185 m). Con un primo lunghissimo tornante si sfiora un’altra grangia ristrutturata al centro del vallone, quindi divallando con altri tornanti lungo la destra idrografica si perde quota giungendo allo spuntone roccioso a cui sono addossati i ruderi delle Grange Rosano (2044 m). Si continua a perdere lentamente quota con lunghi tornanti nell’erboso avvallamento (possibili scorciatoie): lasciati a sinistra, su un poggio, i ruderi delle Grange Vallone (1993 m), la carrareccia si affaccia sull’impluvio principale del Vallone di Unerzio. Con un lungo traversone in discesa verso sinistra si perde decisamente quota, quindi con un secco tornante si entra nel bosco tagliando in diagonale la sinistra idrografica del vallone. Oltre una sorgente, si raggiunge la radura dove sorgono le Grange Mazzagliera (1855 m): con due stretti tornanti si ritorna nel bosco, quindi si prosegue nel traversone in discesa che porta ad intercettare la rotabile sterrata del Vallone di Unerzio presso un marcato tornante (1812 m, h 1,10 dal Colle Ciarbonet, numerose paline).

Seguendo la rotabile in discesa fino al successivo tornante, si sfiora la vecchia mulattiera che unisce le borgate del vallone a Prato Ciorliero (paline). Abbandonata la rotabile, si scende lungo la mulattiera che, con ripida ma breve discesa, raggiunge una carrareccia sterrata, subito a sinistra delle poche case di Viviere (1708 m, h 0,10 da dove si incontra la rotabile), ultima borgata del vallone. Qui sorge anche il bel Rifugio di Viviere, molto pittoresco.

Ripresa la mulattiera, con una nuova breve discesa nel lariceto si raggiungono le case della borgata Pratorotondo (1624 m, h 0,10 da Viviere, fontana), sede di alcune colonie estive, dove sorge anche il Rifugio Unerzio.

Attraversata la borgata, con la bella chiesetta recentemente restaurata dedicata a San Defendente, si riprende a scendere nel bosco, inizialmente di fianco al torrente, poi fra boschi e vecchi campi ormai abbandonati, fino alle case di Chialvetta (1475 m, h 0,20 da Pratorotondo, fontane). Chialvetta è la borgata principale del Vallone di Unerzio, con le antiche case ben ristrutturate e la grande chiesa. Qui si trovano l’Osteria della Gardetta, posto tappa della GTA e della Via Alpina, e la “Locanda di Chialvetta”, con servizio di ristorante e albergo. All’interno della borgata è stato allestito il museo etnografico "La Misoun d'en bot" (La casa di una volta), ricavato nei locali di un vecchio fienile, che contiene una raccolta di oltre 1500 oggetti, tutti recuperati nel Vallone di Unerzio: attrezzi da fabbro, da falegname, da boscaiolo sono esposti a pian terreno, mentre oggetti ed arredi della vita quotidiana si possono osservare al primo piano. Per la visita bisogna rivolgersi all’Osteria della Gardetta.

 

TEMPO TOTALE

h 4,30 circa (h 5,20 circa con le ascese ai monti Estelletta e Midia) 

DISLIVELLO

750 m circa in salita (850 m circa con le ascese ai monti Estelletta e Midia, 890 m circa in discesa) 

DIFFICOLTA’

E

ULTIMO SOPRALLUOGO

17 agosto 2016 

PERIODO CONSIGLIATO

giugno - ottobre

COMMENTI

L’itinerario ricalca interamente una tappa dei “Percorsi Occitani”. Traversata poco faticosa e molto panoramica, suddivisibile in due parti ben distinte: ad una iniziale lunga salita nello splendido lariceto del Vallone Ciarbonet fa seguito una comoda discesa per gli assolati pascoli del Vallone di Unerzio, incontrando numerose antiche grange e pittoresche borgate.