Dal paese si
prende una stradetta sterrata che si stacca sulla destra e si dirige
pianeggiando all'imbocco del Vallon des Baisses; superata una
seggiovia, la carrareccia entra in un bel bosco e, fiancheggiando il
torrente, lascia a sinistra una diramazione per il Colle del Monginèvro ed
inizia a risalire il vallone con pendenza moderata. Al termine
del bosco, si giunge ad un ripiano erboso (Piano delle Sette Fontane)
che occupa l'intero fondovalle (qui molto ampio), presso le costruzioni
delle Granges des Baisses (2029 m, h 1,00),
dove la carrareccia ha termine. Sulla sinistra idrografica incombono i
contrafforti rocciosi della Punta della Portiola (2813 m) e del Monte
Chaberton (3130 m).
Si prosegue ora su un sentiero che continua nel
fondovalle, fino ad un bivio: trascurata la diramazione di sinistra, che
si inerpica sul versante destro idrografico del vallone diretto al Col
des Trois Frères Mineurs, si prende la traccia a destra, che valica
il torrentello e inizia a salire verso un ripido valloncello roccioso che
si insinua nella bastionata rocciosa del Monte Chaberton. Raggiunto
il rio che percorre la valletta, si incontra una vecchia costruzione
adibita a ricovero di fortuna (Ricovero delle Sette Fontane, 2257
m, h 0,30 dalle Granges des Baisses), da dove una lunghissima
serie di erti tornanti conduce faticosamente sullo spartiacque all'altezza
dell'ampio Colle dello
Chaberton (2671 m, h 1,00 dal Ricovero delle
Sette Fontane). Splendida vista sui monti della Savoia e, sul
versante opposto, sulla testata delle valli Susa e Chisone.
Sul valico giunge, dal versante italiano, una rotabile ex militare
proveniente, con lungo e tortuoso percorso, dal villaggio di Fenils
(1276 m), posto sulla strada che unisce Oulx a Cesana Torinese.
La rotabile, dal colle, risale il fianco petroso del Monte Chaberton
con numerosa serie di tornanti, supera un interessante baraccamento della Seconda
Guerra Mondiale e, con un panorama che va ampliandosi sempre di più,
raggiunge la grande spianata posta sulla vetta del Monte Chaberton
(3130 m, h 1,30
dal colle). Panorama eccezionale a
giro d'orizzonte, dal Rocciamelone (3562 m) alle zone di Bardonecchia
e Sestriere, fino alle Alpi del Delfinato, agli Ecrins
e all'imponente Grand Pic de Rochebrune (3320 m), svettante isolato
sul Col d'Izoard.
Sulla vetta, risulta molto interessante la visita delle opere
di guerra, veramente imponenti, realizzate dagli Italiani all'inizio del
Novecento: una serie di torrette sembrano sostenere il terrazzo
della cima, mentre sotto di esso si apre una grande caserma (visitabile
con attenzione!) all'interno della quale permane per tutta l'estate uno
spesso strato di ghiaccio sul pavimento. Queste opere, che
costituiscono la più alta batteria d'Europa, erano state
costruite in quanto il Monte Chaberton domina dall'alto sia il
valico del Monginevro che la conca di Briançon, dove erano
poste le batterie francesi.
Il ritorno si effettua per lo stesso itinerario di salita in h
2,30, oppure, giunti al Colle dello Chaberton, è
possibile scendere sul versante opposto seguendo la strada fino a Fenils
(h 3,00); in quest'ultimo caso, tenere
presente che le località di partenza e di arrivo sono piuttosto lontane.