Raggiunte le
Sorgenti
del Po, si prende il sentiero che risale con ampi tornanti il pendio
retrostante, tra erba e pietre; transitando a ridosso di una grande roccia
nera, si supera un rio e si giunge sulle rive del bel Lago Fiorenza
(2113 m, h 0,25); splendida vista sul Monviso
che si specchia nelle placide acque.
Toccata una piccola
spiaggetta, da
dove alla fine dell'Ottocento partiva una barchetta che faceva fare il giro del
lago ai turisti, si sale per un erto sentiero fino ad una selletta erbosa, che si
affaccia sull'ampio e selvaggio Vallone dei Quarti. Costeggiate alla base le
rocce della Colmetta (2389 m), si risale un breve pendio e si
arriva ad un bivio (h 0,35 dal lago): tralasciata
la diramazione di destra, diretta la Rifugio
Giacoletti,
si prende quella di sinistra, che si abbassa leggermente e costeggia poi
dall'alto il piccolo Lago Chiaretto (2261 m), dalla forma
triangolare e dal caratteristico colore azzurro lattiginoso. Questo lago
è stato interessato, nel luglio 1989, dalla grande frana staccatasi dal Ghiacciaio
Coolidge (o Ghiacciaio Pensile), posto sulla parete Nord del Monviso, che ne ha in parte modificato forma e capacità.
Il
vecchio sentiero si
innalza su un pendio di sfasciumi e, tagliando a mezzacosta, raggiunge
un poggio a circa 2500 m (h 0,40
dal
bivio per il Rifugio Giacoletti). Il nuovo sentiero (tracciato in anni
più recenti) evita il traverso alla base della parete Nord del Monviso
e scende sulle rive del Lago Chiaretto, da dove risale dall'altra parte
con numerosi tornanti fino al poggio dove incontra il vecchio
sentiero.
Da
qui si entra nella conca rocciosa compresa tra il Monviso e il Viso
Mozzo (3019 m), che si risale con moderate pendenze fino alla vasta
depressione del Colle del Viso (2650 m, h
0,40 dal poggio), da cui ci si affaccia sull'ampio bacino del
Lago
Grande di Viso (2590 m); lasciando in basso a destra il lago, si prosegue sul
sentiero che quasi pianeggiante taglia il versante Sud del Viso Mozzo
e conduce al Rifugio
Quintino Sella (2640 m, h 0,10
dal Colle del Viso).
Dal rifugio si ha un curioso panorama in quanto, mentre verso occidente
incombono le altissime e precipiti pareti del Monviso, coronate da
depositi di ghiaccio, verso oriente lo sguardo può spaziare libero sulla pianura
piemontese, con il nastro argenteo del Po e la città di Torino.
Ritorno per lo stesso itinerario in h 2,00.