Dal parcheggio si
raggiunge il grazioso edificio del Chalet
Hotel Cezanne, presso il quale sorge anche la Casa del Parco degli
Ecrins. Di qui (cartelli) si prosegue lungo un largo sentiero ghiaioso
che, per un buon tratto pianeggiante, attraversa un boschetto e si porta
poi presso la
grande conoide di ghiaie che scende, da sinistra, dal vallone del Glacier
Noir.
Superato il
Torrent du Glacier Noir su
un ponte di legno, il sentiero prosegue verso sinistra, risalendo fra
ghiaie e magra erba, fino alla base della scarpata che chiude frontalmente
il vallone principale. Si attacca il ripido pendio con gran numero di
comodi tornanti, mentre la vista si amplia sempre di più sul bacino del Glacier
Noir e, alle spalle, sui poderosi contrafforti del Pelvoux,
dove incredibili gole si insinuano fra le rocce, percorse da vertiginose
cascate e lingue ghiacciate. Lasciato a sinistra lo stacco del sentiero
diretto al Glacier Noir (cartello, se ne intuisce per buon tratto
il percorso, sul filo dell'erbosa morena laterale), ci si porta
decisamente verso destra, verso
la gola rocciosa dove, invisibile, rumoreggia il Torrent du Glacier
Blanc.
Risalito un tratto erboso con regolari tornanti, il sentiero si
porta ancora a destra su alcune placche rocciose, raggiungendo infine la
soglia di un ampio, insospettabile dal basso, avvallamento
detritico ed erboso, ai piedi della grande seraccata frontale del Glacier
Blanc (h 1,15).
Con breve
discesa fra grossi roccioni modellati dal ghiacciaio si scende sul fondo
della conca, e si supera a destra il torrente impetuoso su una passerella
di legno. Ci si porta così alla base di una
grande placconata, da cui precipitano numerose cascate. Il tracciato
conduce attraverso la placconata, per un sistema di facili cenge
attrezzate con catene, per uscire più in alto presso una zona di
lastronate da dove si gode di un
bellissimo panorama sul Pelvoux e sul curioso pensile Glacier
des Violettes.
Con molti tornanti si guadagna quota sulle
lastronate rocciose, si passa accanto ad una coreografica cascata e si
esce in alto, presso una conca prativa pianeggiante allo sbocco di un
lungo vallone che sale ripido a destra. Raggiunto il centro della conca,
si incontra l'antico edificio dell'ex Refuge Tuckett (2438 m, h
0,45 dall'avvallamento
detritico): superati alcuni rii e contornati due piccoli, pittoreschi
laghetti, il sentiero si inerpica dall'altra parte per un ripido
pendio detritico alla base di alcune paretine rocciose. Dopo vari
tornanti, il sentiero aggira le pareti verso sinistra e, con un ultimo
strappo fra cenge erbose e saltini rocciosi, raggiunge il bell'edificio
del Refuge
du Glacier Blanc (2542 m, h 0,30
dall'ex Refuge Tuckett). Bellissimo panorama sul Pelvoux,
su tutta l'alta Vallouise e sul fronteggiante, vicinissimo Glacier
Blanc, di cui si ammira la
tormentata seraccata frontale.
Dal rifugio si continua per dossi
rocciosi e placconate, seguendo una buona traccia segnata da ometti:
risalita una
rampa rocciosa, si continua in diagonale ascendente in direzione del
ghiacciaio, tagliando
numerosi vallonetti detritici, fino a portarsi sulla sommità della
grande morena laterale del Glacier Blanc. Di qui si apre la vista sul
vasto ghiacciaio, tormentato da molti, grandi crepacci. La traccia
taglia in piano per detriti fino ad un terrazzo sassoso ai margini del
ghiaccio (2900 m circa, h 1,00 dal Refuge
du Glacier Blanc): qui conviene calzare i ramponi, imbragarsi e
legarsi, perchè il percorso del ghiacciaio, seppur lungo una pista ben
tracciata, richiede la progressione in sicurezza.
Scesi sul ghiacciaio, si
segue la ben marcata pista che lo risale sul suo margine destro (sinistra
orografica), dapprima con alcuni ripidi strappi (attenzione ad alcuni
grandi crepacci, da attraversare su vertiginosi ponti di neve), poi quasi
in piano. Sullo sfondo domina la scena il complesso Barre
des Ecrins
(4102 m) - Dome de Neige (4015 m), le cime più alte del Delfinato,
che presentano su questo lato un impressionante versante ghiacciato e
rotto da vertiginosi seracchi. Con percorso più tranquillo e sicuro si
procede alla base delle rocce del Pic du Glacier Blanc (3527 m),
ormai in vista della sagoma del Refuge des Ecrins, visibile
su uno sperone roccioso in alto a destra. Dopo lungo tratto in piano
sul ghiacciaio, si abbandona la pista diretta alla Barre des Ecrins
e si devia a destra, risalendo un ripido pendio nevoso. Più in alto il
pendio diventa detritico: tolti i ramponi, si prosegue per pietraie e
lingue di neve, poi si sale verso sinistra un breve pendio-canale (neve)
e, con un deciso
traverso verso sinistra (attenzione in caso di neve dura, leggermente
esposto) si giunge al dosso roccioso dove sorge il bel Refuge
des Ecrins (3175 m, h 1,00 dall'inizio
del ghiacciaio). Spettacolare veduta su tutto il bacino superiore
del Glacier Blanc: ambiente veramente di alta montagna!
Ritorno per
la stessa via in h 3,00.