Càstore 4221 m - Via normale

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CARTINA CONSIGLIATA

I.G.C. scala 1:25.000 - Foglio 109

CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO SU NEVE/GHIACCIO - VAL D'AOSTA (MONTE ROSA)

SCHEDA N. 6

 

FOTO NOTEVOLI

GIGANTESCO SERACCO SOTTO IL COLLE DI FELIK

L'IMPONENTE CRESTA DEI LYSKAMM ED IL PLATEAU NEVOSO DEL COLLE DI FELIK DALL'ATTACCO DELLA CRESTA SUD-EST DEL CASTORE

IL TORMENTATO GHIACCIAIO DEL LYS E LA PIRAMIDE VINCENT SCENDENDO DAL RIFUGIO SELLA AL FELIK

LA CRESTA DEI BREITHORN ED IL GHIACCIAIO GRANDE DI VERRA SCENDENDO DAL RIFUGIO SELLA AL FELIK

 

STORIA ALPINISTICA

Bella e importante montagna, il Castore (4221 m) domina le testate delle Valli di Gressoney e d’Ayas con alte e selvagge pareti ghiacciate che gli conferiscono un aspetto molto severo. 

E’ costituito da una lunga e sinuosa cresta, compresa fra il Colle di Felik (4061 m) a Est ed il Colle di Verra (3848 m) a Ovest. Verso Sud-Ovest protende un roccioso crestone che, oltre il poco accennato Colle Perazzi (3880 m), che mette in comunicazione i bacini dei ghiacciai di Felik e del Castore, si eleva nella modesta Punta Perazzi (3906 m), dalla quale si origina l’imponente dorsale spartiacque Gressoney – Ayas. 

Il Castore è una cima molto conosciuta, sia per il comodo accesso costituito dal Rifugio Quintino Sella al Felik, sia per la bellezza e varietà della via normale, che consente di ammirare panorami mozzafiato su tutte le principali cime del Monte Rosa e della Val d’Aosta in generale, fino al Monviso. 

Via normale che, dal Colle di Felik, segue fedelmente la cresta Sud-Est, in alcuni tratti sottile ed esposta ma sempre facile e spettacolare. 

Primi salitori: W. Mathews e F. W. Jacomb, con J. B. e M. Croz, il 23/08/1861 per l'itinerario descritto.

 

PUNTO DI PARTENZA

Rifugio Quintino Sella al Felik (3585 m), raggiungibile dal Colle della Bettaforca (stazione superiore degli impianti in partenza da Staffal, in Valle di Gressoney) in h 3,15

Per i particolari sull’accesso al rifugio, vedi itinerario Al Ghiacciaio di Felik.

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Dal rifugio si segue la larga pista che aggira sulla sinistra, quasi in piano, il nuovo fabbricato, per poi proseguire sull’aperto pendio ghiacciato, moderatamente inclinato, del Ghiacciaio di Felik. Più avanti si affronta un tratto dove la pendenza aumenta in maniera sensibile, e conseguentemente anche la fatica si fa sentire. Al sommo del ripido pendio il ghiacciaio ritorna poco inclinato: si passa ai piedi del breve pendio orientale della Punta Perazzi, costituito da rocce rotte e placche nevose. 

Giunti all’altezza del Colle Perazzi (3880 m, a sinistra), si devia decisamente a destra senza raggiungerlo, traversando alla base delle ripidissime pareti ghiacciate discendenti dalla cresta Sud-Est del Castore. Per dossi nevosi si giunge ai piedi della cresta Sud della Punta Felik (4088 m), che rinserra ad oriente l’ampio bacino glaciale facente capo al largo ed evidente Colle di Felik: la salita al colle direttamente per il ripidissimo pendio ghiacciato risulta impegnativa e pericolosa, per cui la traccia (sempre molto marcata) attacca i ripidissimi pendii della cresta della Punta Felik, raggiungendone con fatica ma in breve tempo il filo. Risalendolo verso sinistra, con aeree ed impressionanti vedute sul sottostante, crepacciatissimo Ghiacciaio del Lys e sulla fronteggiante cresta dei Lyskamm, si raggiunge la impercettibile sommità della Punta Felik e, per brevissima discesa, la larga sella ghiacciata del Colle di Felik (4061 m, h 2,00). 

Attraversata tutta la linea del colle, in realtà un estesissimo altopiano ghiacciato, si rimonta dall’altra parte un ripido pendio nevoso (attenzione, qualche crepaccio) fino ad una sommità di roccette,da dove appare tutto lo svolgimento della lunga e sinuosa cresta Sud-Est del Castore: seguendola fedelmente sul filo, e facendo molta attenzione per via della crescente esposizione e di alcuni tratti veramente sottili, si superano due successive anticime e si risale l’ultimo breve tratto fino alla bella calotta ghiacciata della sommità del Castore (4221 m, h 1,00 dal Colle di Felik). Panorama eccezionale su Cervino, Breithorn, Roccia Nera, Polluce e sui giganti del Vallese, più a sinistra il massiccio del Monte Bianco, poi il Rutor, la Grìvola, il Gran Paradiso, il Monviso fino alle Alpi Marittime. Dall’altra parte visione ravvicinata sull’impressionante cresta dei Lyskamm, che copre in parte le successive più alte cime del Monte Rosa (Nordend, Dufour, Zumstein, Gnifetti, Parrot): in basso tutto il Ghiacciaio del Lys, dominato dalla Piramide Vincent (4215 m).

 

Discesa: per la stessa via in h 1,30.

 

TEMPO TOTALE

h 4,30 circa

DISLIVELLO

800 m circa 

DIFFICOLTA’

F

MATERIALE UTILE

corda, casco, ramponi e piccozza

ULTIMO SOPRALLUOGO

3 agosto 2008

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - agosto

COMMENTI

Salita poco impegnativa, ma comunque da non sottovalutare a causa della quota elevata e dell’esposizione dell’ultimo tratto di cresta. Nessun problema di orientamento, solitamente pista ben marcata e molto frequentata. Vedute grandiose sui versanti glaciali del Monte Rosa.