CARTINA CONSIGLIATA
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Tabacco
scala 1:25.000 - Foglio 06
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CATEGORIA/ZONA
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ALPINISMO
SU NEVE/GHIACCIO - DOLOMITI
(GRUPPO DELLA MARMOLADA)
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SCHEDA
N. 1
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STORIA
ALPINISTICA
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La
Marmolada
(3343 m) è la cima più alta di tutto il settore dolomitico, e l'unica
che possieda un ghiacciaio di dimensioni significative. Si trova al
confine fra Veneto e Trentino Alto Adige, alle testate delle
valli di Fassa e del Cordèvole.
E' costituita, sul versante
nord, da un enorme tavolato a lastroni, un tempo interamente ricoperto di
ghiaccio, mentre oggi la parte inferiore risulta scoperta, di modo che
attualmente il vasto ghiacciaio si presenta costituito da 3 rami, separati
dai rocciosi speroni paralleli del Sasso delle Dodici (2690 m) e
del Sasso delle Undici (2770 m). Sull'opposto versante sud, invece,
una impressionante muraglia verticale di calcare grigio precipita per più
di 900 m (e per diversi km di lunghezza) sulle ghiaie del Passo di
Ombretta, ampia sella fra la Val Contrìn e la Val Franzedàs.
Sulla cresta sommitale si individuano due cime principali ed alcune
secondarie: la più alta è Punta Penìa (3343 m), poco distante è
la cupola rocciosa di Punta Rocca (3309 m), presso la quale si
trova la stazione superiore della funivia che sale da Malga Ciapèla.
La cresta si allunga poi in direzione est con la cima del Pizzo Seràuta
(3069), oltre il quale scende scoscesa e selvaggia fino a Malga Ciapèla,
appunto. Da Punta Penìa, verso ovest, la cresta scende invece
decisamente all'intaglio di Forcella Marmolada (2896 m), oltre il
quale riprende quota con le splendide isolate cime del Piccolo Vernèl
(3098
m), del Gran Vernèl (3210 m), della Punta Cornàtes (3029 m)
e della Pala di Vernèl, prima di perdere quota decisamente fino alle case di Alba di Canazei. Al
Gran Vernèl si appoggia, sul lato nord-est, l'ardita (anche se
nettamente più bassa) cuspide della Roda del Mulòn.
La prima ascensione della montagna, per la via del ghiacciaio, è stata
effettuata da Paul Grohmann, con le guide cortinesi A. e F. Dimai, il 28
settembre 1864. |
PUNTO
DI PARTENZA
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a)
Da Egna-Ora (uscita della A22
del Brennero) si sale a valicare il Passo di San Lugano, da dove si
entra in Val di Fiemme. Risalita la valle fino a Predazzo, si
prosegue lungo la Val di Fassa raggiungendo Canazei (64 km
da Egna-Ora), da
dove una strada asfaltata conduce, attraverso le frazioni di Alba e
Penìa, al Pian Trevisàn (1717 m) e successivamente sulla
sponda del grande bacino idroelettrico della Fedàia, all'altezza
del Passo Fedaia (2044 m, 12 km da
Canazei); b)
Da Pian di Vedoia (uscita della A27
Mestre-Belluno) si raggiunge Belluno, da dove si risale la Val
Cordèvole
fino a Caprìle (57 km da Pian di Vedoia). Qui si imbocca la
strada della Val Pettorìna che, attraverso Rocca Piètore
e Sottoguda, raggiunge la bella conca di Malga Ciapèla
(stazione di partenza della funivia della Marmolada): una strada,
asfaltata ma molto ripida, conduce al Passo Fedaia (2044 m, 19 km da
Caprìle). Dal
passo si attraversa la diga e si raggiunge la stazione di partenza della
cabinovia per il Pian dei Fiacconi, presso cui sorgono vari rifugi
(Rifugio Dolomia, Rifugio Seggiovia, ampio parcheggio), dove si lascia
l'auto (2074 m). |
AVVICINAMENTO
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Dal lato sud del
parcheggio parte una sentiero (cartelli, segnavia n° 606)
che prende a risalire le grandi
placconate erbose alla base del versante settentrionale della Marmolada.
Sfruttando solchi, brevi placchette e rampe erbose il sentiero guadagna
rapidamente quota, fino ad un panoramico poggio con bella vista sul
sottostante lago e sulla fronteggiante Mèsola (2727 m). A destra
troneggia maestoso il Gruppo di Sella.
Il sentiero, qui ben marcato
e con numerose opere di rinforzo, entra quindi nel valloncello compreso
tra il Sasso delle Dodici (2690 m, a sinistra) ed il Col de Bous
(2494 m, a destra, che domina direttamente il sentiero con un vertiginoso
appicco giallastro. Si traversa in salita tutto il ghiaione che scende dal
Col de Bous, si guadagna quota con alcuni tornanti (il sentiero
presenta un fondo sassoso particolarmente disagevole, cosa che si
avvertirà soprattutto in discesa) e si raggiunge la verde Forcella
Col de Bous (2438 m, h 1,00,
cartelli), al piede sud della omonima cima. Alla base delle verticali
roccette sommitali si notano numerose opere di baraccamento risalenti alla
Prima Guerra Mondiale.
Trascurata una impercettibile traccia a destra che
scende per selvaggi valloni fino al Pian Trevisàn, si
prosegue lungo le lastronate rocciose levigate dal ghiacciaio ed i
vasti friabili ghiaioni che, con percorso evidente, conducono alla base
del poggio dove sorge la stazione di arrivo della cabinovia: tralasciata a
destra una traccia segnata da ometti diretta alla Vedretta del Vernèl
ed alla Forcella Marmolada, si rimonta l'ultimo breve pendio fino
alla sommità del poggio dove, di fianco all'arrivo dell'impianto, sorge
il grande Rifugio
Pian dei Fiacconi (2626 m, h 0,30 da Forcella
Col de Bous). Fin qui è possibile giungere, ovviamente, sfruttando
l'impianto di telecabine.
Oltre il rifugio si prosegue per dossi rocciosi
levigati (sentiero scavato nella roccia e gradini artificiali) e si
raggiunge così l'ultimo ripiano roccioso all'inizio del ghiacciaio, dove
sorge il Rifugio
Capanna al Ghiacciaio (2700 m, h 0,10
da Pian dei Fiacconi).
Da
qui si scende in breve sul ghiacciaio, dove
iniziano le tracce di passaggio. |
DESCRIZIONE
DELLA VIA
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Il percorso
risulta ben chiaro già dalla partenza: seguendo l'evidente pista nella
neve, si rimonta il pendio
ghiacciato, dapprima ripidamente, poi per un
tratto meno inclinato. Ci si dirige in diagonale verso il vallone
ghiacciato compreso fra la rocciosa cresta nord di Punta Penìa (a
destra) e lo schienale ghiacciato facente capo a Punta Rocca (a
sinistra).
Raggiunto l'inizio del vallone, la
pendenza aumenta sensibilmente, e la salita si fa un po' più
faticosa. Si risale dapprima il solco sul suo lato sinistro poi, giunti
presso l'impennata superiore, tagliata da insidiosi crepacci, la traccia
compie un
ampio traverso verso destra (attenzione, un po' esposto) fino a
portarsi alla
base delle rocce di Punta Penìa.
Risalendo a questo punto
alcuni canalini e roccette facili ma un poco esposte (I° grado, ottime
corde metalliche), con circa un centinaio di metri di arrampicata si
esce all'inizio della ripida cresta ghiacciata chiamata "Schiena del
Mul".
Non rimane ora che risalire
la cresta, nel primo tratto piuttosto sottile, poi più larga e
comoda, che conduce alla grande
croce posta sulla vetta della Marmolada di Penìa (3343 m, h
2,00 dal Rifugio Capanna al Ghiacciaio). Magnifico
panorama
a 360°: alle nostre spalle domina il Sassolungo.
Poco sotto la vetta, sul ciglio della vertiginosa muraglia meridionale,
sorge la piccola Capanna
Punta Penìa, che può offrire ristoro e ricovero in caso di
maltempo.
Discesa:
per la stessa via in h 3,00
(fino al Passo Fedaia). |
TEMPO
TOTALE
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h
6,30 - 7,30 (utilizzando la cabinovia circa h 2,30 in meno)
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DISLIVELLO
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1400
m circa (800 m circa con le telecabine)
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DIFFICOLTA’
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F+
(100 m di I° grado e ghiacciaio variamente crepacciato a seconda della
stagione)
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MATERIALE
UTILE
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ramponi,
piccozza, casco, imbrago con cordini e moschettoni; corda facoltativa
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ULTIMO
SOPRALLUOGO
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23
luglio
2009
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PERIODO
CONSIGLIATO
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giugno
- settembre
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COMMENTI
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Classicissima eccezionalmente
frequentata, facile ma comunque sempre impegnativa per quota, sviluppo ed
ambiente d'alta montagna. Spesso sottovalutata, specie per chi la effettua
in discesa, magari dopo essere saliti per la ferrata della cresta ovest,
senza attrezzatura adeguata. Purtroppo disturbata dalla folla e dal
chiasso, nonchè dalle rocce unte sul tratto di arrampicata (assicurarsi
alle corde fisse!). Spesso, nelle belle giornate, su questo tratto c'è da
fare una lunga coda ...
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