Si possono
contare 12
tiri di corda:
1
- Si attacca la placca nerastra, per roccia molto lavorata ma anche
piuttosto verticale (4b). Più in alto si
risale una placchetta più liscia (4c), quindi si obliqua
leggermente a sinistra e, superato un gradino articolato (4c) si
esce sul comodo pianerottolo di sosta (2 spit, cordino e maillon);
2
- Si prosegue per una
serie di caminetti molto articolati (4b); aggirata una placca
verso sinistra, si sale una fessurina fino ad un forcellino (4b) e,
verso destra, si vince l'ultimo brevissimo caminetto (4a) che
immette al ripiano di sosta (2 spit, cordino e maillon);
3
- Si traversa subito leggermente a sinistra, poi si risale la placca
sovrastante, piuttosto
ripida ma ben appigliata (4b). Superato un brevissimo muretto (4b)
si risale l'ultima placchetta fino ad una cengetta quasi sulla sommità di
un dente roccioso (2 spit di sosta);
4
- Ci si cala con attenzione dall'altra parte del dente roccioso, per un
muretto verticale ed esposto ma breve: appena possibile, si traversa in
spaccata (4c) fino alla base della placca di fronte, che
costituisce in realtà la faccia destra di un largo diedro. Si attacca la
placca, all'inizio
verticale e molto liscia (5b), poi più facilmente verso
destra, quasi sul
filo di spigolo, dove è più articolata (5a). Raggiunta la
base di un piccolo strapiombo giallastro, lo si aggira espostamente a
sinistra e, con breve passo di forza (5b), lo si vince. Si
raggiunge così una stretta cengia con i 2 spit di sosta (scomodo);
5
- Si prosegue lungo le lisce placche superiori, con alternanza di passaggi
facili con altri più delicati (4b) fino ai soliti 2 spit di
sosta;
6
- Ancora per placche e cengette, sempre seguendo grosso modo il filo dello
sperone, su
difficoltà piuttosto omogenee di 4b: mentre a sinistra si
trovano placconate erbose con qualche alberello, a destra lo sperone
precipita verticale sull'impressionante gola denominata "Grand Diédre". Con breve salita verso destra si raggiunge la sosta,
scomoda (2 spit);
7
- Si scala la placca sovrastante, piuttosto
delicata ed esposta sul baratro del "Grand Diédre" (4c).
Con uno spit piuttosto "lungo" si raggiunge una zona di placche
più abbattute, dove gli spit scompaiono per un buon tratto: si risalgono
le placche (3c, eventuali alberelli per sicure intermedie) fino a
ritrovare uno spit e poi la sosta (2 spit);
8
- Si prosegue per un tratto lungo
le facili placconate abbattute (3b) fino alla base di una
placca triangolare delimitata a sinistra da un breve diedro e sormontata
da un albero. Si attacca direttamente la placca (all'inizio difficile, 5c),
che
più in alto si fa articolata (5b e 4c): aggirato a
destra l'albero sommitale, si raggiunge un comodo ripiano di sosta (2 spit,
molto alti sulla placca di fronte, per sostare);
9
- Si scala la placca sovrastante per una buona linea di fessure da destra
a sinistra (4b), poi si
superano due successive placche arrotondate ma molto lisce (4c,
passi di pura aderenza) tendendo leggermente a destra fino ad una cengia
con 2 spit di sosta;
10
- Si risalgono ancora placche arrotondate, ora giallo-rosse, ma più
lavorate e ricche di appigli (4a, buchi, vaschette). Superato un
apparentemente comodo ripiano di sosta, si va a sostare più in alto,
sulla destra, in posizione scomoda e precaria (2 spit);
11
- Ancora lungo placche della medesima tipologia delle precedenti, si
prosegue sul filo dello sperone (4a, splendide vedute sulle
strutture rocciose circostanti). Lasciata a destra una calata attrezzata
con catena, si
risale una scanalatura (4a) e, verso sinistra, si raggiunge il
ripiano di sosta (2 spit);
12
- Le ultime
brevi placche a vaschette (4a) conducono velocemente e
piacevolmente al culmine dello sperone, dove si trova l'ultima comoda
sosta (2 spit, catena e maillon).
Discesa: si effettua con 6 calate attrezzate da
45 o 50 m.
Dalla cima sono possibili due linee di calata: si può calarsi
direttamente dall'ultima sosta della via o da un'altra sosta attrezzata un
paio di metri più in alto (ben visibile dalla sosta).
Calate dall'ultima sosta della via ("normali", effettuate):
una prima calata verso destra di 45 m su
una liscia placconata consente di raggiungere la successiva catena, un
po' al di sopra di un caratteristico alberello abbarbicato alla parete con
cordoni alla base da non considerare (pericolosi!). Una seconda calata un
po' inclinata a sinistra (faccia alla parete) porta a raggiungere la
successiva catena, posizionata nettamente a sinistra e una decina di metri
più in basso dell'alberello. Con altre due calate (la
prima ancora leggermente tendente a sinistra, poi perpendicolare) si
raggiunge la grande placconata inferiore. Un'altra calata perpendicolare
consente di superare un'evidente fascia strapiombante e nerastra fino ad
un comodo terrazzino. Un'ultima calata, forse un po' più lunga (almeno 50
m, noi con 55 m siamo arrivati proprio sul sentierino: con 45 m
probabilmente si devono disarrampicare pochi metri facili) si raggiunge il
ripido pendio di erba e detriti alla base del "Grand Diédre".
Si scende con attenzione lungo una traccia precaria fra terriccio
scivoloso e detrito (attenzione!) fino ad un evidente colletto erboso tra
il corpo dello sperone principale ed una cima rocciosa più bassa. Si
scende il canalino di destra (corda fissa per superare un verticale
caminetto, eventualmente è possibile effettuare un'altra corda doppia
sfruttando un cordone con maillon presente attorno all'albero sul colletto),
quindi si prosegue lungo un più comodo sentierino che, tagliata verso
destra una pietraia, si va a ricongiungere col sentiero di accesso a poca
distanza dall'attacco.
Calate "nuove" (sosta con catena a destra di quella
finale della via, non effettuate): si tratta di una nuova
linea di calata creata in caso di sovraffollamento sulla via. Bisogna
tenere presente che questa linea richiede calate da 50 m, e
presumibilmente le prime sono leggermente in diagonale verso destra
(faccia alla parete). Dal tracciato sulla guida, sembra anche che la terza
calata richieda un breve pendolo verso sinistra. Comunque, con 6 calate si
dovrebbe scendere al sentierino alla base delle placconate, poi si
prosegue come nel caso precedente.
Altra opportunità di calata ("alternative", non
effettuate): è anche possibile scendere in doppia sulla via
fino a circa metà dell'11° lunghezza, dove si trova la catena incontrata
in salita. Con due calate verso destra si vanno ad intercettare le ultime
4 calate "normali": in questo modo, però si effettua una doppia
in più (7).
Dalla base della parete in h 0,20 di nuovo
al parcheggio del Vallon du Selè.