P. de la Draye - "Remonte-Pente Directe"

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CARTINA CONSIGLIATA

I.G.N. scala 1:25.000 – Foglio 3436 ET

CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO - ALTRE ZONE (ALPI DEL DELFINATO - MASSIF DES ECRINS)

SCHEDA N. 8

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO

 

STORIA ALPINISTICA

Il Parc National des Ecrins è una vasta area protetta compresa nel gruppo montuoso delle Alpi del Delfinato, interamente in territorio francese. La zona è caratterizzata prevalentemente da vaste aree glaciali, con imponenti seraccate che precipitano dagli altissimi circhi alla base delle grandi pareti rocciose superiori. Le cime raggiungono e, in qualche caso, superano i 4000 metri, dando vita ad un ambiente veramente imponente e molto selvaggio. 

Negli ultimi 30 - 40 anni, sulle grandi placconate di granito intorno al minuscolo agglomerato di Ailefròide (1507 m), ultimo insediamento della Vallouise, sono state tracciate moltissime vie di arrampicata sportiva, ben attrezzate con spit e su roccia fantastica. Si tratta comunque di vie già di un certo impegno, sia per la roccia particolare (prevalentemente granito a placche molto lisce), sia per la lunghezza, che raramente scende sotto i 200 m. 

La via "Remonte-Pente Directe" (J.M. Cambon, 2006) si svolge nel settore denominato "Paröi au dessùs de l'ecôle de la Draye", situato a nord-est della conca di Ailefròide, appunto sui contrafforti della Tête de la Draye. L'accesso comodo e veloce, e l'esposizione ad ovest che fa si che al mattino la parete sia completamente in ombra, ne fanno un sito particolarmente frequentato nelle calde giornate estive. Tra le vie presenti in questo settore, "Remonte-Pente Directe" è anche la più facile: un "facile" sempre relativo, comunque, perchè i tiri di 5c (in particolare il primo della "directe") sono già impegnativi e richiedono forza e concentrazione. 

La via "Remonte-Pente" era già stata aperta in precedenza, grosso modo sullo stesso tracciato nella parte alta, mentre l'attacco era posto più in basso e, dopo una facile lunghezza su placche abbattute, si spostava a destra per risalire un camino e poi una fessura inclinata diagonale: la "Directe" evita il primo tiro e sostituisce gli altri due con una risalita diretta per una placca ed una fessura molto più impegnative dei tiri originali. Qui vengono descritte le varie opportunità possibili. 

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Oulx (uscita della A32 Torino-Bardonecchia) si risale la Valle della Ripa superando Cesàna Torinese e poi Clavière, fino al Colle del Monginèvro (19 km da Oulx, confine di stato). Da qui si scende a Briançon, quindi si prosegue in direzione di Gap. Raggiunto l'abitato di Argentière - Le Besses si svolta a destra e si risale la Vallouise

Superati gli abitati di Les Vigneux, Vallouise e Pelvoux, si risale una balza della valle con alcuni tornanti e si raggiunge il villaggio di Ailefròide (1507 m, 40 km dal Colle del Monginèvro, Gite d'Etape, Albergo, grande campeggio ed alcuni negozi, parcheggio).

 

AVVICINAMENTO

Si supera il ponte a monte dell'abitato, sul Torrent de Saint Pierre, e subito dopo, quando la strada svolta decisamente a sinistra verso il Prè de la Madame Carle, si prosegue dritti lungo un bel sentiero pianeggiante che fiancheggia alcune case (cartelli per la Tête de la Draye). Attraversato un prato, si lascia il sentiero che svolta a destra per proseguire in salita a sinistra, fra radi larici e grandi massi. Con qualche tornante nel bosco il sentiero sale alla base delle pareti: presso una serie di placche abbattute si incontra una breve cengia pianeggiante a sinistra che porta all'attacco del primo tiro originale della "Remonte-Pente" (h 0,15 - attacco). 

N.B.: volendo evitare questo tiro, è possibile salire a zig zag per cengette erbose fra le placche fino alla base della parete vera e propria, dov'è la prima sosta.

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Si possono contare 8 tiri di corda:

1 - Primo tiro originale della "Remonte-Pente": si attacca la placca, appoggiata ma liscia in alcuni tratti (3c). Dopo un muretto un po' più impegnativo (4b) segue un altro tratto facile (3b) fino alla base di un nuovo muretto, più liscio ed impegnativo (4b). All'uscita del muretto si va a sinistra, su cengia erbosa, fino alla sosta sulla parete (2 spit e cordino);

2 - Nuovo tiro della "Remonte-Pente Directe": si attacca direttamente la placca sovrastante, già all'inizio molto liscia e delicata (5b). Ci si porta al di sotto di un diedro-fessura giallastro, verticale ed esposto: si risale interamente il diedro per la fessura sul fondo (faticoso, 5c continuo), uscendone poi a destra, su un piccolo terrazzino. Si rimonta quindi la placca sovrastante, molto tecnica e delicata (5c) uscendo sulla rampa inclinata con bellissima lama del 3° tiro originale della "Remonte-Pente" (l'uscita è particolarmente difficile, 5c+). Seguendo brevemente la lama verso sinistra, si sale un ultimo gradino fino ad un terrazzino di sosta (2 spit);

2a - Secondo tiro originale della "Remonte-Pente": si scala un breve camino sulla destra, con qualche albero, rimanendo sulla sua faccia destra (4a). Con un passo un po' difficile all'uscita (4b) si monta su di un terrazzino con vegetazione (2 spit di sosta);

2b - Terzo tiro originale della "Remonte-Pente": dalla sosta si segue una evidente lama che incide una comoda rampa obliqua ascendente da destra a sinistra (4b). Salito un ultimo gradino, si è al terrazzino di sosta, nuovamente in comune con la "Directe" (2 spit di sosta);

3 - Si traversa a sinistra, alla base di una fascia rocciosa (4a): superato uno scomodo caminetto con passo precario (4b), si prosegue a traversare per lame e fessure e, aggirato uno spigolo, si è al comodo ripiano di sosta, presso un alberello (2 spit);

4 - Si sale direttamente la placchetta sopra la sosta e, aggirato uno speroncino a sinistra (4b), si entra in un angusto camino giallastro che sale in diagonale da sinistra a destra. Si risale il camino, che circa a metà si fa tanto stretto da richiedere di uscirne a destra, espostamente in piena parete (5a). Raggiunto un terrazzino, si risale l'ultima breve e liscia placca (5b) lungo un'appena accennata fessurina per uscire su di un'ampia cengia erbosa (2 spit di sosta); 

5 - Si traversa in salita verso sinistra, lungo placche appoggiate piuttosto semplici (3a) fino ad aggirare uno sperone (2 spit di sosta);

6 - Si attacca la placca dietro lo sperone, all'inizio piuttosto appoggiata (4b), poi via via più verticale e liscia (4c, 5a). Da sinistra si deve traversare gradualmente verso destra, sempre salendo, superando un tratto più impegnativo (5c). Un ultimo breve muretto si scala per una vaga fessura (5b), uscendo così su un comodo pianerottolo al margine dell'ampia cengia alberata che taglia la via (2 spit);

N.B.: con corde da 55 o 60 metri, i due tiri precedenti sono concatenabili (il 5° tiro è piuttosto breve). 

Si segue una traccia fra gli alberi che guida verso destra nuovamente alla base della parete superiore (2 spit di sosta). Volendo evitare gli ultimi due tiri, da qui è possibile seguire una traccia verso destra che, un po' esposta, va ad intercettare il sentiero di discesa all'altezza del grande canale. 

7 - Si attacca la parete sopra la sosta, all'inizio per placca liscia (5a), poi superando un breve strapiombo (5c). Con passi sempre delicati si risale la parete per una serie di placche e fessure (5c piuttosto continuo) poi, aggirato a sinistra uno speroncino, si scala direttamente l'ultimo breve caminetto (5b) che è difeso in alto da uno strapiombo giallo. Si supera lo strapiombo con passo deciso (buone maniglie, 5c) e si esce su di uno stretto ripiano (2 spit e cordone di sosta);

8 - Si supera direttamente la placca sovrastante (partenza impegnativa, 5b, poi 4c), uscendo su una cengetta terrosa. Scalata anche l'ultima placchetta, ormai fra la vegetazione, si risale il breve pendio alberato fino ad intercettare il sentiero che da Ailefròide sale alla Tête de la Draye (sosta su albero).

 

Discesa: si segue verso destra, in discesa, il comodo sentiero che perde quota fra i larici, quindi scende un breve tratto detritico che richiede attenzione fino ad una cengia erbosa che taglia un grande canale detritico che più in basso si fa roccioso. Incontrata la traccia proveniente dalla cengia intermedia, il sentiero risale brevemente dall'altra parte del canale, poi ricomincia a scendere nel fitto bosco con numerosi tornanti fino alla base della parete, dove si incontra la palestra di roccia delle "Petit Dalles". Continuando verso destra, ormai in piano, si trascurano alcuni bivi che vanno a sinistra e si ritorna ad Ailefròide (h 0,30 dall'uscita della via).  

 

TEMPO TOTALE

h 4,30 circa (di cui circa h 3,30 per la via)

DISLIVELLO

200 m circa di sviluppo

DIFFICOLTA’

D (5c+ max/5b obb.)

MATERIALE UTILE

casco, 2 mezze corde da almeno 50 m, cordini, 15/16 rinvii

ULTIMO SOPRALLUOGO

14 luglio 2010

PERIODO CONSIGLIATO

giugno - ottobre

COMMENTI

Via medio-facile per Ailefròide, anche se con un paio di tiri decisamente "anomali", in quanto più di forza che di tecnica pura. Questo la rende mediamente un pochino più faticosa dello standard della zona. Possibilità di uscire a due terzi della via e ritorno su comodo sentiero ne fanno comunque un itinerario piuttosto frequentato. Particolarmente consigliata in una calda mattinata estiva, quando l'ombra la fa da padrona su questa parete.