CARTINA CONSIGLIATA
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CATEGORIA/ZONA
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ALPINISMO
- ALTRE
ZONE - FRANCIA (via di falesia)
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SCHEDA
N. 1 |
STORIA
ALPINISTICA
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Le
Gòrges du
Verdòn si trovano nel sud-est della Francia, ai confini fra i
distretti dell'Haute Provènce e del Var. Sono costituite da
un lungo solco ad andamento semicircolare di quasi 15 km, inciso dal Torrente
Verdòn, con pareti a picco che variano dai 200 ai 400 metri!
L'ambiente è veramente spettacolare, ed il luogo merita una visita anche
a semplici fini turistico-escursionistici. Se però si arrampica, qui si
possono trovare vie veramente per tutti i gusti, dalle relativamente
facili (ma attenzione, l'esposizione qui è quasi sempre massima!) a
quelle super-difficili.
"Bwana
Maline" (Olivier Dobel-Ober e Jean Jacques Lombardi, 1994) è una via
breve e facile, ma che richiede comunque un certo impegno per via
dell'esposizione e della verticalità. L'ambiente, invece, è veramente
stupendo, incontaminato e solitario. |
PUNTO
DI PARTENZA
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Da
Ventimiglia (uscita della A10
Genova-Ventimiglia) si raggiunge Nice,
da dove si sale a Gràsse e a Castellàne (107 km da Nice, 147
km da Ventimiglia). Da qui si risale il corso del Verdòn fino a La
Palùd sur Verdòn (833 m, 25 km da Castellàne). Dal piccolo paesino
(numerosi campeggi, un gite d'etape e alcuni alberghi)
si prende la Route des Crêtes (strada panoramica che corre sul
ciglio del canyon) fino all'ultimo tornante prima di raggiungere il Refuge
de la Maline: parcheggio in un piccolo spiazzo. |
AVVICINAMENTO
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Dal tornante
si
prende una traccia fra i cespugli che scende lungo l'ampio pendio poco
ripido, in direzione di un evidente, grande albero (l'unico che spicca fra
la bassa vegetazione circostante). Raggiuntolo, si prosegue lungo le
tracce in direzione del ciglio dell'altipiano, dove questo precipita sul
fondo del canyon. Raggiunto un piatto sperone che si protende nel canyon,
presso un grosso ometto di sassi accatastati, si rinviene, circa 2 metri
più sotto, una sosta con catena (h 0,20
dal parcheggio, breve corda fissa, attenzione esposto!). |
DESCRIZIONE
DELLA VIA
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Discesa:
con una corda doppia
da 55 metri (in gran parte nel vuoto) si scende fino ad un ripiano
boscoso in piena parete. Dal punto dove si tocca terra, si scende di una
decina di metri a sinistra (faccia alla parete): a circa 3 metri da terra
si nota il primo spit (attacco).
Si possono
contare 3
tiri di corda:
1
- Si attacca un muretto verticale, con un passo difficoltoso all’inizio
(5c), poi ci si sposta a destra per risalire una serie di corte
fessure, sfruttando l’incredibile conformazione "a gocce"
della roccia (5b). Si giunge ad un
primo scomodo pianerottolo (sosta su due spit). Continuando a
traversare a destra, con passi delicati ma mai difficili (5a) si
raggiunge un’altra sosta, una decina di metri oltre, su di una stretta
cengetta con alberello secco;
2
- Si traversa ancora brevemente a destra (5b), poi si
sale direttamente verso l’alto, sempre sfruttando al meglio le
gocce. Nonostante gli appigli sicuri, la placca è verticale e richiede
attenzione (5c). Più in alto, alla base di un nero strapiombo, si
sfrutta una bella fessura per raggiungere (5c) la sosta, proprio
sotto lo strapiombo (scomoda, bisogna stare appesi);
3
- Si traversa orizzontalmente verso sinistra, sotto lo strapiombo, con
passo adrenalinico ed espostissimo (5b), poi si sale un breve
muretto gradinato (5a) che conduce direttamente sull’altopiano,
alla sosta della calata in corda doppia.
Tornati sull'altipiano, si
risale brevemente alla strada asfaltata.
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TEMPO
TOTALE
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h
1,30 circa
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DISLIVELLO
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100
m circa di sviluppo
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DIFFICOLTA’
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D+ (5c max/5b
obb.)
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MATERIALE
UTILE
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2
mezze corde da 60 m, casco, 8/10 rinvii, cordini: via interamente attrezzata a spit
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ULTIMO
SOPRALLUOGO
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25
aprile
2008
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PERIODO
CONSIGLIATO
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primavera
e autunno
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COMMENTI
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Bella via, una delle più adatte
per iniziare a saggiare la roccia del Verdòn. Bella doppia all'inizio
(attenzione a non incastrare le corde, sarebbe un bel guaio!), poi una
serie di placche a gocce veramente incredibili! Soste un po' scomode,
evitare se possibile le cordate a tre.
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