Cima Mondini 2915 m - "Via dei Laureati"

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CARTINA CONSIGLIATA

A.S.F. scala 1:25.000 - Foglio 05

CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO - ALPI MARITTIME 

SCHEDA N. 1

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO 

 

STORIA ALPINISTICA

La Cima Mondini (2915 m) sorge fra i valloni di Lourousa e della Vagliotta, proprio in faccia al versante Nord della Serra dell'Argentèra. 

È costituita da tre cime principali (Sud, Centrale, Nord), ed è dedicata alla memoria di Felice Mondini, primo salitore della vicina Cima dell'Oriol nonché autore della prima guida sulla Serra dell'Argentèra (anno 1898). 

La prima ascensione della cima è di L. Purtscheller e W. Bodenmann il 24/06/1890 in traversata dalla Cima dell'Asta Soprana: essi scrissero erroneamente di aver salito la "Cima dell'Oriol", ma è ormai assodato che raggiunsero invece proprio l'inviolata Mondini. Gli stessi, in discesa, percorsero l'itinerario lungo la parete Sud che in seguito è diventato la via normale.

La "Via dei Laureati" (A. Parodi, N. Villani, 02/08/1984) risale lo Sperone Sud della montagna, con percorso più diretto rispetto al filo di cresta: giunti in vetta allo sperone, la scalata alla cima vera e propria, ancora lontana, è facoltativa.   

 

PUNTO DI PARTENZA

Rifugio Morelli-Buzzi (2350 m), raggiungibile dalle Terme di Valdieri (Valle Gesso) in h 2,45

Per i particolari dell’accesso, vedi itinerario Nel Vallone di Lourousa.

 

AVVICINAMENTO

Proprio dietro al rifugio si prende la vecchia mulattiera che traversa a destra superando una pietraia e prende poi a risalire, con ampi tornanti, il pendio erboso al centro della valletta soprastante. Bella veduta, alle nostre spalle, sulla immensa parete Nord-Est del Monte Stella (3262 m), mentre a sinistra dominano i contrafforti meridionali di Cima Mondini, con il torrione del Sigaro in bella evidenza. Raggiunta la sommità del cocuzzolo erboso al centro della valletta, si taglia pressoché in piano in direzione dei grandi macereti che la sbarrano a monte, rimanendo alti sopra un simpatico piccolo laghetto che occhieggia nella piccola conca alla base del versante nord della Cima del Chiapous. Si abbandonano a questo punto le tracce segnate dagli ometti (che conducono al Colletto di Lourousa e al Passaggio del Punto Nodale) e si risalgono sulla sinistra le instabili pietraie alla base dello Sperone Sud di Cima Mondini, superandone lo zoccolo basale per una rampa erbosa sulla destra; traversando poi verso sinistra, si raggiungono le rocce in prossimità di un camino circa 15 m a destra del grande diedro obliquo che solca la parete (h 0,45, attacco).

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Si possono contare 5 tiri di corda: 

1 - Si attacca il camino, che presenta all'uscita un masso incastrato da superare in spaccata: usciti sulla parete di destra, si risalgono placche più facili fino alla sosta (IV°+, poi III°);

2 - Si risale un muretto piuttosto verticale, obliquando poi a destra fino ad un caminetto stretto e povero di appigli (chiodo): risalitolo, se ne esce sulla destra per placche molto delicate e, in esposta traversata, fino ad un terrazzino (IV°+, IV°);

3 - Si risalgono ancora le placconate superiori, molto tecniche e piuttosto esposte, sempre puntando verso destra, fino alla sosta alla base di un muretto verticale (III°+, IV°); 

4 - Si risale il muretto (10 m circa, 3 chiodi) sfruttando al massimo le tecniche di aderenza e, con malagevole passaggio, se ne esce verso sinistra: risalito un corto pendio di facili rocce, si attacca un diedro di circa 30 m con fessura verticale da sfruttare in Dulfer (faticoso), fino ad una cengia-terrazza stretta ma comoda ( sostenuto);

5 - Si rimontano le rocce ancora verso destra fino a trovare il filo di cresta, che si segue fedelmente: superato un piccolo tetto, si seguono le ultime facili rocce che portano in vetta allo Sperone Sud (III°, IV°+). Magnifico panorama su Serra dell'Argentèra, Cima dell'Oriol e, oltre la dorsale del Souffi e della Punta Stella, sulla zona di Valscura.

 

Discesa: dalla vetta dello sperone si scende per il canalino sulla sinistra (versante Vallone di Lourousa) per erba e rocce: a causa dell'instabilità del terreno, serve comunque piede sicuro. Tenersi il più possibile sulla destra, superando alcuni facili saltini poi, quando è possibile, si deve traversare a sinistra fin sulla perpendicolare dell'evidente colletto formato da un torrione staccato. Una doppia di 30 m circa (comunque da attrezzare) deposita a pochi passi dal colletto, sul versante Nord: risaliti al colletto, si discende nel canale opposto (Sud), tra erba e pietre, fin sul fondo della conca con laghetto percorsa al mattino; una veloce discesa per la mulattiera riporta al Rifugio Morelli-Buzzi (h 1,00 circa dalla cima).

 

TEMPO TOTALE

h 6,00 - 7,00 (esclusi l'avvicinamento e la discesa dal rifugio)

DISLIVELLO

400 m circa (200 m circa lo sviluppo della via) esclusi l'avvicinamento e la discesa dal rifugio

DIFFICOLTA’

D+ (IV°/IV°+ e un tiro di V°)

MATERIALE UTILE

casco, corda da 50 m, 10 rinvii, cordini, nut e friend, ev. qualche chiodo: itinerario attrezzato a chiodi

ULTIMO SOPRALLUOGO

22 giugno 2003

PERIODO CONSIGLIATO

giugno - settembre

COMMENTI

Bella salita molto impegnativa, non molto frequentata; vedute ed ambiente da alta montagna, con la relativa comodità dell'accesso, ne fanno un itinerario meritevole e suggestivo. Prestare molta attenzione anche alla discesa, in alcuni punti veramente delicata.