CARTINA CONSIGLIATA
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I.G.C.
scala 1:25.000 - Foglio 114
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CATEGORIA/ZONA
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ALPINISMO
- ALPI
MARITTIME
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SCHEDA
N. 5 |
STORIA
ALPINISTICA
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La
Rocca dell’Abisso (2755 m) è una massiccia montagna rocciosa sullo spartiacque principale, dominante
le valli Gesso e Vermenàgna (Italia) e Roya (Francia). È la prima vetta
di aspetto prettamente alpino della lunga catena, che si origina al
lontano Colle di Cadibòna: qui si nota infatti il netto distacco fra i
placidi pendii erbosi e i calcarei cupoloni arrotondati tipici delle Alpi
Liguri e gli aspri versanti rocciosi di più scuri gneiss granitoidi
caratteristici delle Marittime.
La Rocca dell’Abisso è una montagna
principalmente escursionistica, ed infatti la sua via normale, a partire dal Colle di Tenda per la cresta Sud-Est, è molto frequentata in estate
dai camminatori italiani e francesi: presumibilmente, da questo versante
è avvenuta la prima ascensione nota, nel 1836, da parte del Capitano
Cossato dello Stato Maggiore Sardo, a fini topografici. La Rocca, però,
presenta anche altri versanti, che si mostrano sovente dirupati e
selvaggi: in particolare i versanti occidentale e settentrionale,
dominanti rispettivamente la conca dei Laghi di Peirafica e quella del
Lago dell’Oro, risultano appartati e molto caratteristici. La roccia
scura, con frequenti affioramenti di porfidi rossastri, in combinazione
con i residui nevosi che si mantengono negli anfratti sovente per tutto l’anno,
danno a queste pareti un aspetto tipicamente alpino, difficilmente
riscontrabile in zone così vicine alle assolate coste del Mediterraneo.
Lo Sperone Ovest-Nord-Ovest, che si origina a poca distanza dal Colletto
dell’Abisso (2550 m) e che sale parallelo, poco a sinistra della Cresta
Ovest, fino all’Anticima Nord, costituisce una delle vie alpinistiche più
interessanti alla cima: la prima salita è di M. Dalmasso e G. Ghibaudo il
13 agosto 1980. Prima invernale G. Ghibaudo, G. Fulcheri e R. Peano il 21
dicembre 1980. |
PUNTO
DI PARTENZA
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a)
Da Mondovì
(uscita della A6
Torino-Savona) si
raggiungono Cuneo e Borgo San Dalmazzo, risalendo poi
la Valle Vermenàgna
fino a Limone Piemonte (1010 m), da dove si sale all'ingresso del traforo stradale del Colle
di Tenda (59 km
da Mondovì).
b)
Da Ventimiglia
(uscita della A10
Genova-Ventimiglia) si risale
la Valle Roya, si superano Airole, Breil-sur-Roya,
Saòrge, Fontàn, Saint Dalmas de Ténde,
Ténde e Viéve e si attraversa quindi il traforo del Colle di Tenda (55 km
da Ventimiglia).
Dall'ingresso italiano della galleria si prende una stradina
asfaltata che, verso ovest, sale alla frazione Panìce (o Quota
1400) e quindi si inerpica con numerosi tornanti (sterrato
l'ultimo breve tratto) fino al valico geografico del Colle
di Tenda (1871 m,
10 km
circa).
Dal colle si prosegue per una sterrata finalmente in
buone condizioni (risistemata di recente) che sale inizialmente lungo il
filo di cresta, quindi scende leggermente sul versante francese, passa
per gli imponenti edifici del Forte Margheria (1842 m) e, tagliando in piano lungamente le pendici delle erbose cime sulla
cresta di confine (Cima di Forte Pernànte, Cima di Salàuta, Monte Becco
Rosso), si porta alla testata del Vallon de Caramagne, in corrispondenza
dello sbocco del Vallone di Peirafica.
Presso la vecchia costruzione dell’Asile Arnaldi
(di proprietà del Comune de La Brigue), all’altezza del Ponte di Peirafica, si parcheggia l’auto (1916 m, circa
6 km
dal colle). |
AVVICINAMENTO
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Si segue una labile traccia che
risale i dossi erbosi a monte del ponte, mantenendosi sulla destra
idrografica del vallone: si prosegue senza percorso
obbligato tendendo a sinistra fino ad incontrare un marcato sentiero che
percorre il versante sinistro della valletta, fra
larici e radure molto pittoresche.
Dopo circa tre quarti d’ora il sentierino si porta in una conca sul
fondo del vallonetto, al limitare di grandi pietraie, dove si
incontra un bivio
(cartelli): seguendo il ramo di sinistra, si risale con erti tornanti un
ripido costone erboso, poi si devia un po’ a destra per una specie di
piccola valletta e si esce sui grandi massi a poca distanza dal Lago Inferiore di
Peirafica (2332 m, h 1,30).
Magnifica veduta sulla dentellata cresta dei Torrioni Saragat, che
chiude la conca terminale del vallone. Qui termina il sentiero.
Continuando a salire verso
destra
(ometti), con belle
vedute sul sottostante lago,
si supera una modesta bastionata (eventualmente
qualche facile roccetta) e, senza un vero percorso obbligato nella
vasta pietraia, si giunge ai piedi del ripido pendio terminale che
immette al Colletto dell’Abisso: in basso a sinistra, in una appartata
conca glaciale, salendo appare il vasto Lago
Superiore di Peirafica (2358 m).
Per l’ultimo pendio erboso, ripido ma elementare, si giunge al Colletto
dell’Abisso (2550 m, h 0,30 dal Lago Inferiore di
Peirafica, confine di stato), ampia depressione erbosa fra
la Rocca
dell’Abisso ed i Torrioni
Saragat.
Dal colletto di traversa brevemente sull’altro
versante, per erba e detriti, fino all’attacco, posto a sinistra di un
grande canalone di rocce chiare, in corrispondenza di un evidente diedro
con masso incastrato.
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DESCRIZIONE
DELLA VIA
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Si possono
contare 6
tiri di corda:
1
– Si attacca il
diedro, facendo molta attenzione ai sassi mobili (III°, un
friend incastrato) poi,
raggiunto il masso incastrato, se ne esce a destra per una paretina
scivolosa (III°, chiodo), raggiungendo un pendio erboso. Si raggiunge il
piede di una successiva
crestina, che si scala per il divertente filo fino ad
un pianerottolo di sosta;
2
– Si prosegue per rocce facili (II°, II°+) fino alla base di un salto
verticale, dove
si sosta;
3
– Si attacca il salto seguendo una fessura (III°+), poi per placchette e
scaglie sempre solide fino ad un tratto più appoggiato, che conduce ad un
comodo ripiano, prima di un altro più deciso risalto (III°);
4
– Si attacca il risalto, all’inizio per rocce verticali ma appigliate
(III°+) poi, dopo una cengetta, per un
diedro liscio e verticale più impegnativo (IV°-), la cui uscita un po’
strapiombante richiede un minimo di tecnica. Al termine del diedro, un
breve tratto facile porta alla sosta presso il filo di cresta;
5
– Si raggiunge la successiva selletta, da dove si attacca il filo
dello sperone, in questo tratto esposto ed aereo, per rocce solide
(III°, chiodo). Oltre uno spuntone, si traversa a destra fino ad un breve
caminetto, che si sale (attenzione ai sassi mobili, III°+) fino ad un ampio
ripiano roccioso;
6
– Con un ultimo breve tiro, si risale la cresta per facili blocchi (II°)
fino ad un cocuzzolo, da dove si scende in pochi metri alla forcella di
divisione con l’Anticima Nord della Rocca dell’Abisso.
Seguendo una traccia sul filo di cresta (segni rossi) si raggiunge in
breve l’ometto
di sassi sull’anticima. Traversando per la cresta orizzontale,
leggermente esposta ma facile, si raggiunge la croce sulla cima più alta
della Rocca dell’Abisso (2755 m, h 2,30
circa dall’attacco).
Discesa: si scende per la traccia segnata della via
normale per pietraie e ripidi pendii erbosi (Prà Giordano) fin nei
pressi del Forte Giàura: qui si abbandona la traccia diretta al Colle
di Tenda per prendere un sentierino che taglia in piano a destra i
pendii prativi e che inizia poi a scendere verso la testata del Vallon
de Caramagne. Il sentiero taglia in lungo traversone i ripidi pendii,
supera diverse pietraie poi, raggiunto il fondo del vallone, compie un
ampio semicerchio nella pietraia e ritorna al bivio presso la radura al
centro del vallone, incontrato all’andata. Proseguendo sul sentiero in
discesa, si ritorna in breve al Ponte di Peirafìca (h
1,30 dalla cima). |
TEMPO
TOTALE
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h
6,00 - 6,30 circa
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DISLIVELLO
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600
m circa l’avvicinamento, 180 m circa la via
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DIFFICOLTA’
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PD+ (brevi passaggi esposti di
III° ed un passo di IV°-)
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MATERIALE
UTILE
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2 mezze corde da 50 m, casco, cordini, friend e nut (solo alcuni chiodi
sulla via, soste da attrezzare)
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ULTIMO
SOPRALLUOGO
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29
luglio
2007
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PERIODO
CONSIGLIATO
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giugno
- settembre
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COMMENTI
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Bellissima via, molto utile per
chi è alle prime esperienze su una via di montagna. Ambiente
spettacolare, roccia quasi sempre buona, difficoltà mai sostenute.
Insomma, una "chicca" di grande soddisfazione!
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