Rocca dei Campanili - Canale dello Scudo

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CARTINA CONSIGLIATA

A.S.F. scala 1:25.000 – Foglio 03

CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO SU NEVE/GHIACCIO - ALPI LIGURI

SCHEDA N. 4

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO DALLA VETTA DEL CIMONÀSSO

L'IMPRESSIONANTE VORAGINE DEL CANALE DELLO SCUDO RIPRESO DALL'OMONIMO COLLETTO

 

STORIA ALPINISTICA

La Rocca dei Campanili (2390 m) fa parte del vasto ed imponente complesso carsico-calcareo che costituisce la fiancata sinistra orografica dell'alta Val Tanaro. Dal Pian Rosso, presso il Rifugio Mongiòie, essa appare ardita e potente, con pareti lisce e verticali alte fino a 200 m. Verso Nord, sulla testata di Valle Èllero, digrada invece con ampi pendii pascolivi che giungono fino ai vasti terrazzi della vetta, un tutt'uno con l'altopiano carsico circostante, chiamato Pian Comune

In realtà, però, si tratta una struttura molto più complessa di quanto sembri: la parete che si ammira dal Rifugio Mongiòie, dove salgono difficili vie alpinistiche, è costituita da una immensa placca di roccia (lo "Scudo") staccata dalla retrostante massa rocciosa da uno stretto e ripido canale: proprio questo canale, chiamato "Canale dello Scudo", in buone condizioni di innevamento costituisce una delle più belle salite di stampo classico alla vetta. 

Prima ascensione A. Siri e G. Pascoli il 24/12/1986. 

 

PUNTO DI PARTENZA

Rifugio Mongiòie (1524 m), raggiungibile da Viozène (1245 m, Val Tanaro) in h 0,45.

Per i particolari sull'accesso, vedi itinerario Al Pian Rosso.

 

AVVICINAMENTO

Dal rifugio (magnifico panorama sulla bastionata calcarea Rocce del Manco - Rocca dei Campanili - Cimonàsso - Rocca Garba - Mongiòie) si segue  la traccia diretta alla Gola delle Scaglie (cartello), che risale gli erti pendii prativi sulla sinistra di un marcato canale erboso (neve residua ad inizio stagione). 

Più in alto, con un paio di ampi tornanti la traccia guadagna l'orlo di un piccolo ripiano erboso, il Pian dell'Alpetto: raggiunto un abbeveratoio, si abbandonano le tracce e si punta direttamente verso l'alto, mirando ad un evidente canale che si insinua fra le rocce di una piccola bastionata fra la Rocca dei Campanili (a sinistra) ed il Cimonàsso (a destra). I pendii erbosi si fanno via via più ripidi, ma la salita risulta comunque facile anche se faticosa. 

Giunti presso lo sbocco del canale, si risalgono facilmente le roccette alla sua destra (qualche passo di grado) per sbucare sui superiori pendii detritici. Si risale ancora per alcune centinaia di metri l'ampio canale per erba e roccette, fino ad un poco accentuato dosso detritico nel suo centro: appare da qui, a sinistra, lo stretto Canale dello Scudo, che si insinua fra verticali quinte di roccia. 

Traversando brevemente, se ne raggiunge lo sbocco (2100 m circa, h 1,30, attacco).  

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Si risale il canale per il primo terzo, fino ad una evidente strozzatura: con buon innevamento, la si supera senza problemi, mentre con poca neve un masso incastrato può costituire un serio ostacolo (eventualmente serve una staffa). 

Oltre la strozzatura, comunque, si prosegue nel canale, in ambiente severo e suggestivo, fra lisce pareti ed arditi campanili rocciosi. Giunti ai due terzi del canale, questo è sbarrato da una breve fascia rocciosa: la si supera a destra, presso un muretto breve ma non banale (III°+, esposto), oltre il quale per l'ultimo pendio di neve si raggiunge facilmente l'ampio ed erboso Colletto dello Scudo (2300 m circa), fra il vero e proprio Scudo (a sinistra, la cui vetta è raggiungibile in pochi passi) e la Rocca dei Campanili (a destra). 

Si risale ora in diagonale verso destra un pendio erboso alla base di una fascia rocciosa (tracce) e, per un ultimo breve pendio detritico o nevoso (eventualmente ramponi) si guadagna l'orlo dell'altipiano erboso  superiore, chiamato Pian Comune. Deviando leggermente sulla destra si raggiunge il cocuzzolo di vetta della Rocca dei Campanili (2390 m, h 1,00 dalla base del canale, ometto). Meraviglioso panorama sulle cime rocciose circostanti, sulla Liguria e sulle Marittime Meridionali. Proprio di fronte, separata da una vasta dolina carsica, sorge la punta più alta della Cima Pian Comune (2401 m). Verso Est svetta il Mongiòie.

 

Discesa: seguendo l'ampia cresta erbosa, ci si dirige a sinistra, verso la sella fra Rocca dei Campanili e Rocce del Manco. Prima di arrivare al punto di massima depressione, nei pressi di un ometto con un ramo infisso fra le pietre, si scende in un largo canale detritico a sinistra (attenzione ai sassi mobili!) che più sotto diventa un ampio pendio. Quando si intuisce la presenza di un salto, si devia verso un colletto erboso a sinistra che immette sui ripidi ma facili pendii erbosi che, senza tracce ma con orientamento evidente (attenzione solo in caso di nebbia) riportano al Pian dell'Alpetto ed al Rifugio Mongiòie (h 1,15 dalla cima). 

 

TEMPO TOTALE

h 4,00 circa 

DISLIVELLO

850 m circa (200 m circa di canale)

DIFFICOLTA’

AD- (un passo di III°+)

MATERIALE UTILE

casco, piccozza e ramponi; eventualmente corda da 30 m e qualche nut e friend

ULTIMO SOPRALLUOGO

13 aprile 2009

PERIODO CONSIGLIATO

marzo-aprile 

COMMENTI

Bellissima via, non troppo impegnativa in condizioni buone di innevamento, che si svolge in un ambiente dolomitico quasi impensabile. Tenere presente che, con poca o assenza neve, il canale diventa più impegnativo, ed è necessario avere con sè qualche attrezzo in più (in particolare, il masso all'altezza della strozzatura va superato con una staffa o con piramide umana!). Attenzione anche alla discesa, insidiosa soprattutto in caso di nebbia. Via meritevole!