CARTINA CONSIGLIATA
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A.S.F.
scala 1:25.000 – Foglio 03
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CATEGORIA/ZONA
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ALPINISMO
SU NEVE/GHIACCIO - ALPI
LIGURI
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SCHEDA
N. 3
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STORIA
ALPINISTICA
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Il
Monte Antoròto (2144 m) è una bella montagna dalla forma piramidale situata sullo
spartiacque Tanaro - Casotto, alle testate della Valdinferno
(Est) e del Vallone Moscardìna (Nord).
E' la prima cima delle
Alpi
Liguri a superare i 2000 m, ed è anche la prima di aspetto
prettamente alpino. Mentre l'ampio versante Sud degrada verso la conca di
Ormèa
con ripidi ma aperti pendii erbosi, ed il più breve pendio
settentrionale scende regolarmente sulla conca dell'Alpe di Perabruna
(qui sale la facile via
normale), verso Nord-Est precipita con una
rocciosa bastionata sulla testata del valloncello della Bura, nell'alta Valdinferno.
Lungo questa fiancata salgono diversi ripidi canali che, con neve ben
assestata, permettono una divertente salita primaverile a pochi passi dal
mare. |
PUNTO
DI PARTENZA
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Da Ceva (uscita della A6
Torino-Savona) si risale
la Val Tanaro
superando Bagnasco e Priòla fino a Garèssio (579 m, 21 km
da Ceva). Subito dopo il paese si svolta a destra lungo una ripida stradetta asfaltata
(indicazioni) che, tra fitti splendidi castagneti, risale la breve
valletta del Rio Paròne fino alla piccola borgata di Valdinferno
(1213 m, 10 km da Garessio), oramai solo sede
di villeggiatura estiva,
dove si lascia l'auto nel piccolo parcheggio sotto la chiesa.
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AVVICINAMENTO
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Si segue la
rotabile dal fondo cementato che si inoltra in falsopiano in Valdinferno:
sullo sfondo troneggiano il Monte Antoròto (2144 m, a sinistra) ed il
Monte Grosso (2007 m, a destra), tra i quali si apre l'ampia insellatura
della Colla Bassa (1846 m). Con qualche saliscendi si
tagliano le coste erbose discendenti dalla Costa Bruciata, si
supera un piccolo rio e, con qualche svolta ed un ultimo lungo tornante,
si toccano le Case Bosso (1364 m, h 0,20),
ancora abitate durante la stagione estiva. Un ultimo ampio tornante della
carrareccia (accorciatoia presso il caratteristico forno della borgata)
consente di raggiungere in breve l'agglomerato delle Case Mulattieri
(1418 m, h 0,10 dalle Case Bosso), ultimo nucleo
abitato consistente della vallata, con alcune belle baite ristrutturate.
Da qui si dirama, sulla destra, la traccia che condurrebbe in breve al Rifugio
Savona (1528 m, cartelli). Si prosegue invece dritti, per una antica
mulattiera dalla rozza lastricatura in pietra che taglia in modesta
pendenza il versante sinistro orografico della valle, con bella vista sui
dirupatissimi costoni rocciosi che salgono alla vetta dell'Antoròto:
in questo tratto la mulattiera è spesso invasa dalle acque di
ruscellamento primaverili. Raggiunta la testata della Valdinferno,
dove questa si dirama nei due minori valloncelli dei Fusi (a
destra) e della Bura (a sinistra), si trascura la mulattiera che
sale ripida verso destra (si collega anch'essa al Rifugio Savona)
per proseguire sul ramo di sinistra, che scende a guadare in breve il
piccolo Rio dei Fusi (h 0,30 dalle
Case Mulattieri). Si
taglia poi alla base, con lungo traverso alto sul fondovalle, la cresta
Sud Est del Monte Grosso, su cui spiccano alcuni arditi gendarmi, e
si entra in un bel bosco di faggi: frequenti muretti a secco ed altre
opere umane testimoniano la fervente attività agricola un tempo esistente
nella zona. Presso una vecchia casa diruta si stacca a sinistra il
sentiero che scende a Trappa attraverso il Passo della Scaletta
ed i Prati Sopra le Balze, mentre la traccia principale prende a
risalire con alcuni ripidi tornanti un erto costone alberato. Si raggiunge
così una prima radura, con bella vista ravvicinata sulle pareti dell'Antoròto.
Si attraversa il prato seguendo i segnavia, inserendosi nel Vallonetto
della Bura: in caso la neve coprisse i segnavia, l'orientamento
risulta comunque elementare, essendo sempre evidente la direzione da
seguire. Raggiunto un secondo ripiano dominato dalle pareti meridionali
dei già citati gendarmi rocciosi, lo si attraversa tendendo verso destra
e, guadato un piccolo rio, si tocca un terzo ripiano, in cui la marcia
può risultare fastidiosa a causa dei fitti arbusti. Si risale quindi, fra
rado bosco, il dosso che emerge al centro della valletta, fino a
raggiungerne il panoramico filo, oramai in vista del suo sbocco
superiore. A questo punto si abbandona il sentiero segnalato diretto alla
Colla Bassa (vedi itinerario Monte
Antoròto - Via normale) per scendere
nel valloncello di sinistra e risalire il fronteggiante pendio nevoso, in
corrispondenza del primo (da destra) dei tre ampi canali che solcano la
bastionata Nord-orientale dell'Antoròto (h
1,30 - 2,00 da Valdinferno a seconda dell'innevamento).
Attacco. |
DESCRIZIONE
DELLA VIA
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Si sale il
canale, qui più propriamente un ampio pendio, rimanendo a ridosso delle
rocce di destra. Salendo, si tende verso destra: al sommo dell'ampio
pendio, si imbocca un canalino molto ripido che si insinua fra le rocce e
che sbuca ad un colletto. Oltre il colletto, si traversa per cornice un
po' espostamente fin sul fondo del canale
superiore, che si risale
integralmente (pendenze di 35 - 40°) fino agli aperti pendii che salgono
sempre più dolcemente fino alla panoramica cima del Monte Antoròto
(2144 m, h
1,00 - 1,30 dall'attacco). Meraviglioso panorama, che va dal Mar
Ligure alle Alpi
Liguri, al
Monviso ed al Monte Rosa.
Discesa:
lungo la cresta Nord-Est, un po' esposta ma
facile, si scende in breve all'ampia sella della Colla Bassa (1846
m, h 0,15). Da qui si può scendere
per la via di salita oppure, attraverso il Passo delle Creste di Monte
Grosso (1600 m circa), traversare fino al Rifugio
Savona, e da
qui scendere per comodo e veloce sentiero nuovamente alle Case
Mulattieri (h 1,30 dalla Colla
Bassa). |
TEMPO
TOTALE
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h
5,00 - 7,00 a seconda delle condizioni e dell'itinerario di discesa
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DISLIVELLO
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1000
m circa, 400 m circa di pendio/canale
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DIFFICOLTA’
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PD
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MATERIALE
UTILE
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casco,
piccozza e ramponi; eventualmente una corda
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ULTIMO
SOPRALLUOGO
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8
aprile
2006
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PERIODO
CONSIGLIATO
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febbraio
- marzo
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COMMENTI
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Bella salita in ambiente alpino a
poca distanza dal mare: tenere presente che, proprio per questa vicinanza,
spesso la neve si trova in condizioni non buone. In questo caso, il
procedere diventa estremamente faticoso, ed i rischi di slavine o scariche
aumenta considerevolmente. Difficoltà tecniche non ce ne sono, ma è
comunque una salita da non sottovalutare.
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