CARTINA CONSIGLIATA
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A.S.F.
scala 1:25.000 - Foglio 03
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CATEGORIA/ZONA
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ALPINISMO
SU NEVE/GHIACCIO - ALPI LIGURI
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SCHEDA
N. 40 ★ |
STORIA
ALPINISTICA
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Il
Mongiòie
(2630 m) è la cima più significativa della lunga costiera che,
originatasi dalla Punta Marguarèis, costituisce la fiancata sinistra idrografica dell'alta
Val Tanaro. Nel tratto sopra l'abitato di Viozène detta
costiera assume un aspetto prettamente dolomitico, presentando imponenti
placconate rocciose orlate da arditi campanili, fra cui si insinuano
numerosi canali che, se innevati, risultano molto interessanti dal punto
di vista alpinistico.
Dal
Pian Rosso, presso il Rifugio Mongiòie,
la cima vera e propria non è individuabile, in quanto l'imponente
bastionata della Rocca Garba (2460 m), a cui si appoggiano a
sinistra i tre arditi pinnacoli chiamati Bricchi Neri (2296 m), la
nasconde con prepotenza. Verso Nord, sulla testata di Valle Èllero,
presenta un caratteristico versante a placche e erba di aspetto carsico,
con numerose doline, mentre ad Est scende sul Bocchino dell'Asèo
(2292 m) con un uniforme pendio detritico o nevoso, logica via normale di
salita. Ma il versante più spettacolare è senza dubbio quello
Nord-Est,
rivolto all'alta Valle Corsàglia, che
è costituito da una triangolare parete rocciosa alta circa 500 m che
domina il piccolo Lago della Raschèra.
Il Canale del Porco si trova sul versante sud, ed incide la
bastionata rocciosa fra la cima vera e propria e la Rocca Garba:
risulta molto evidente già dal fondovalle, e costituisce senz'altro una
via di salita molto logica, sebbene non molto diretta. Infatti, questo
canale sbocca su un colletto presso l'insellatura di cresta fra Rocca Garba
e Mongiòie, da dove la cima è ancora tutta da guadagnare! Si
tratta comunque di una via di salita piuttosto impegnativa, in ambiente
aspro e selvaggio. Primi salitori sconosciuti. |
PUNTO
DI PARTENZA
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Rifugio
Mongiòie (1524 m), raggiungibile da Viozène (1245 m, Val
Tanaro) in h 0,45.
Per
i particolari sull'accesso, vedi itinerario Al
Pian Rosso.
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AVVICINAMENTO
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Dal
rifugio (magnifico panorama sulla bastionata calcarea Rocce
del Manco - Rocca dei Campanili -
Cimonàsso -
Rocca Garba - Mongiòie) si ritorna con il sentiero di accesso sul
margine di Pian Rosso, dove la mulattiera inizia a scendere verso il
vicino Pian Rossetto. Da qui si segue verso sinistra la
traccia diretta al Bocchino dell'Asèo (cartello), che risale gli
erti pendii prativi alle falde della Rocca Garba (neve
residua ad inizio stagione). Il sentiero, in alcuni tratti non molto
evidente nonostante il segnavia
, traversa grosso modo in diagonale i ripidi pendii alla base della
bastionata rocciosa della Rocca Garba, taglia alcuni ripidi solchi e
raggiunge un'ampia conoide nevosa, che costituisce lo sbocco del tratto
superiore del Canale del Porco (2000 m circa, h 1,30, attacco).
N.B.: il
Canale del Porco presenta anche un tratto
inferiore, a valle del sentiero, che appare molto ripido ed in ambiente
pregevole. In caso di buon innevamento, probabilmente conviene traversare
più in basso i pendii erbosi ed andare a prendere il canale a quota
inferiore, ottenendo una salita ancora più lunga e meritevole!
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DESCRIZIONE
DELLA VIA
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Si risale l'ampio
conoide del canale superiore, con pendenze intorno ai 40°,
puntando ad una evidente strozzatura originata da una placca rocciosa.
Raggiunta la strozzatura, la si supera sulla destra (possibile formazione
di una goulotte di ghiaccio leggermente strapiombante di un paio di
metri), e per un ripido tratto (50°) si guadagna
la sommità
della placca.
Si prosegue ora lungo il canale, che si allarga notevolmente
ma che mantiene una ripidezza costante intorno ai 40-45°. Sulla
destra una bassa crestina detritica lo delimita, mentre a sinistra
incombono repulsivi torrioni e costoni di roccia fratturata, fra cui si
insinuano ripidissimi solchi secondari.
Molto più in alto il canale si
restringe un poco, ed anche a destra incombono ora arditi torrioni
rocciosi, separati da strette forcelle. Superato un primo punto di
possibile uscita a destra (facile e breve canale), si supera un
restringimento alla base di un torrione e si
continua ripidamente fino a raggiungere il piede di una
aggettante paretina nerastra al centro del canale, ottimo punto di sosta e
di riparo da eventuali scariche di sassi o ghiaccio. Di qui due
possibilità:
a) uscita a destra: si traversa orizzontalmente
verso destra, alla base delle rocce, per circa 30/40 metri (non difficile
ma esposto, pendenza 50°) fino a toccare le friabili ghiaie di un
ampio colletto. Traversando ancora a destra, per detriti o
neve, si
raggiunge l'ampio pendio-canale compreso fra il
Mongiòie e la Rocca
Garba. Si rimonta il largo pendio, facilmente ma con attenzione
(pendenza 35- 40°) fino all'ampia sella di cresta immediatamente a
nord-est di quest'ultima cima.
b) uscita diretta: si prosegue lungo lo stretto
canale principale, a sinistra della parete nerastra, per circa 50 metri,
raggiungendo una nuova strozzatura rocciosa. La si supera un po' a
sinistra, lungo una placca spesso ghiacciata
(goulotte oltre i 60°
o passaggio di III°+, circa 10 metri), uscendo presso una piccola
conca. Si risale l'ultimo tratto di canale, fra la parete vera e propria
della Rocca Garba ed un massiccio torrione a destra, superando
presumibili altre strozzature o impegnativi tratti di misto (probabilmente
però non oltre il III°+), ed uscendo ad uno stretto ed aereo
colletto roccioso un po' a destra. Una breve discesa dall'altra parte
(ripido, eventualmente breve corda doppia) conduce
sull'ampio pendio-canale fra Mongiòie e Rocca Garba, a poca
distanza dalla sella di cresta fra le due cime.
Dalla sella non rimane che seguire l'ampio dorso, nevoso o
detritico, e
scavalcando alcuni dossi che danno l'ingannevole impressione di essere
anzitempo giunti alla meta, si raggiunge infine la vetta del
Mongiòie
(2630 m, h 2,15 dall'attacco, croce e
libro di vetta). Panorama veramente sconfinato su tutto l'arco delle
Alpi
Liguri e Marittime, fino al Monviso, al Monte Rosa
ed al Pizzo Bernina. Verso
sud, in condizioni particolarmente
favorevoli, si avvista anche il profilo della Corsica. Seguendo per
un centinaio di metri l'aerea cresta nord est si raggiunge la grande
statua della Madonna, posizionata al sommo della parete nord-est.
Discesa: Si ritorna alla depressione fra
Mongiòie
e Rocca Garba, quindi si prosegue traversando il ripido pendio
nord-ovest di quest'ultima (attenzione in caso di neve ghiacciata!) e si scende alla depressione
del Bocchino
delle Scaglie (2325 m, h 0,45
dalla cima).
Si scende il ripido canalone meridionale
(Gola delle Scaglie), incontrando pendenze non superiori ai 30-35°. Si raggiunge così piuttosto velocemente il
Pian dell'Alpetto. Di qui, lungo
l'evidente canalone innevato ad inizio stagione (o lungo un sentierino
sulla destra orografica dello stesso), si scende al Rifugio Mongiòie (h 1,00 dal Bocchino
delle Scaglie). |
TEMPO
TOTALE
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h
6,00 circa (esclusi avvicinamento e discesa dal rifugio)
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DISLIVELLO
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1050
m circa (esclusi avvicinamento e discesa dal rifugio)
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DIFFICOLTA’
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AD-
con l'uscita a destra, D con l'uscita diretta
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MATERIALE
UTILE
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casco,
ramponi e piccozza (anche corda, chiodi, nut e friend per l'uscita diretta)
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ULTIMO
SOPRALLUOGO
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28
marzo
2010
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PERIODO
CONSIGLIATO
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marzo
- aprile
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COMMENTI
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Stupenda salita in ambiente
selvaggio e severo. Poco conosciuta. L'uscita diretta presenta difficoltà
presumibili di III°+ su misto delicato, assolutamente da proteggere! Un
po' faticosa, ma panoramicamente eccezionale.
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