Si possono
contare 7
tiri di corda:
1 -
Si attacca la parete ombrosa, all'inizio abbastanza facile, poi un po'
più difficile (passaggio scomodo verso sinistra) fino ad un comodo
terrazzo (III°);
2 -
Si risale un camino spanciato verso destra, a cui seguono una serie di
ripide placchette che conducono ad un pianerottolo con alberi (III°+);
3 -
Si attacca un diedro di circa 6 metri, con passaggio molto difficoltoso
per la scarsità degli appigli (solo una piccolissima fessura sulla
sinistra): al di sopra, si inizia a traversare per placconate verso
destra, al di sotto di impressionanti tetti giallastri, fino ad una
scomoda sosta esposta (inizio IV°+, poi IV°);
4 -
Si attacca un altro diedro molto liscio, da superare in parte in
opposizione con la schiena, fino alla successiva sosta (IV°);
5
- Si raggiunge una bastionata nei pressi di un alberello, che aiuta a
superare un piccolo tetto (IV°+), dopo di che un sistema articolato
di fessure permette di risalire la parete (vedute impressionanti sulle
pareti e gli itinerari circostanti) fino ad un pianerottolo (III°+);
6
- Si segue una stretta ed espostissima cengia verso destra, che attraversa
tutta la parete: in un paio di punti, gli appigli non sono il massimo, per
cui richiede molta attenzione (III°);
7
- Si risale un altro diedro liscio e verticale, in parte in opposizione,
fino al pianerottolo di vetta dello sperone (V°).
Discesa: un sentierino scende ripido sull'altro versante e,
anche grazie ad alcune catene che facilitano il passo in alcuni tratti
umidi, conduce in breve di nuovo all'attacco (h
0,20). Di qui, in h 1,00 al
parcheggio.